Alcamo si è fermata per l’ultimo saluto a Epifanio Alsazia

E’ stato il giorno dell’addio, dell’ultimo saluto, dell’ultimo viaggio. Quello senza ritorno. Alcamo, questa mattina, si è fermata per i funerali di Epifanio Alsazia, uno dei cinque operai deceduti nella strage di Casteldaccia. Socio della “Quadrifoglio”, la ditta che aveva in subappalto i lavori di manutenzione dell’ impianto di sollevamento delle acque fognarie. La funzione religiosa nella chiesa Madre, gremita. Rabbia e dolore per una morte che ha sconvolto una intera comunità che oltre ad Epifanio Alsazia piange per un altro suo figlio: Roberto Raneri i cui funerali si terranno, sempre ad Alcamo, lunedì pomeriggio nella chiesa Anime Sante. A celebrare le esequie di Alsazia è stato don Enzo Santoro, parroco della chiesa del Sacro Cuore, nel quartiere in cui abita la famiglia dell’operaio. Presenti i massimi vertici provinciali e regionali dell’Arma dei carabinieri; il figlio della vittima è in servizio alla compagnia di Partinico.     “Non si può morire di lavoro per portare un pezzo di pane a casa – ha detto il parroco nel corso dell’omelia – La parole del Signore in questi momenti difficili ci guiderà. Perché sia per noi vicinanza e speranza nuova. E per chi ha fede c’è sempre una vita nuova quando finisce quella terrena”. Presenti alla cerimonia anche il sindaco di Alcamo Domenico Surdi e il sindaco di Castellammare del Golfo Giuseppe Fausto. Surdi ha proclamato il lutto cittadino. Sempre questa mattina alle 9.30 nella chiesa madre di Partinico sono stati celebrati i funerali di Ignazio Giordano. Nel pomeriggio, alle 15, nella chiesa Madre di San Cipiriello si terranno le esequie di Giuseppe Miraglia. I funerali della quinta vittima, Giuseppe La Barbera, lunedì prossimo alle 10 nella chiesa del Carmine maggiore a Palermo. Frattanto, proseguono le indagini per far luce su quanto accaduto. Dalle autopsie, eseguite al Policlinico di Palermo, è emerso che i cinque operai sono deceduti per intossicazione da idrogeno solforato che provoca irritazioni alle vie respiratorie e soffocamento.  E nel reparto di terapia intensiva del dipartimento di emergenza del Policlinico di Palermo diretto dal professore Antonino Giarratano, migliorano le condizioni di Domenico Viola l’operaio strappato alla morte dall’intervento dei vigili del fuoco e dai sanitari del 118. “Permane un elevato rischio di complicanze infettive collegato a quanto già comunicato sulla tossicità delle esalazioni di idrogeno solforato sprigionate dai liquami che hanno investito l’operaio, – dicono dall’ospedale – e anche alla condizione di immunosoppressione che interessa i pazienti in trattamento intensivo e che viene monitorata e trattata secondo linee guida. Occorre verificare il trend delle prossime 96 ore per potere sciogliere l’attuale prognosi riservata sulla vita”. (Lu.Tod)