di Valeria Marrone
Che cosa vuol dire essere mamma?
Se c’è una parola che definisce il ruolo delle madri italiane oggi, è “equilibrio“. Ogni giorno, sono chiamate a eseguire acrobazie emotive e pratiche, bilanciando lavoro e famiglia in un paese che, purtroppo, non sempre facilita questa delicata danza. Secondo l’indagine annuale di Save the Children, intitolata “L’Equilibrista”, la realtà delle madri italiane è un’arena dove il numero delle nascite diminuisce, ma la pressione e le sfide aumentano. Nel 2023, le nascite in Italia sono scese a 379 mila, un declino significativo rispetto ai 514 mila del 2013. Il numero medio di figli per donna è di 1,20; non stupisce quindi che nel 2022 quasi la metà dei bambini e bambine (il 48,9 per cento) fosse il primogenito di una coppia. Tra tutti i paesi europei, l’Italia è quello in cui l’età media della madre al primo figlio è più alta (31,6 anni) e il secondo per percentuale di primi nati da mamme over 40 (8,9 per cento). Mentre la natalità continua a diminuire, si osserva un aumento dei figli nati al di fuori del matrimonio. Le madri italiane trascorrono significativamente più tempo con i loro figli rispetto ai padri, e per una su cinque la cura dei figli è un lavoro a tempo pieno, con orari estesi e impegnativi. Questo contrasta con la bassa percentuale di padri che si dedicano completamente ai bambini. La mancanza di politiche familiari adeguate spinge molte madri a rinunciare al lavoro, con una percentuale significativa di dimissioni volontarie tra le donne, spesso a causa dell’impossibilità di conciliare lavoro e cura dei figli. Nel Sud Italia, la scarsità di servizi influisce negativamente sul lavoro delle donne con figli, contribuendo al declino demografico e alla bassa percentuale di mamme impegnate nel mondo del lavoro. Solo il 35,3% delle madri nel Mezzogiorno, rispetto al 64% nel Centro-Nord, lavora, collocando la Sicilia all’ultimo posto nell’Unione Europea per occupazione femminile, sebbene sia al secondo posto tra le regioni italiana a fare più figli. Non è una regione per mamme la Sicilia, solo il 30,5% delle donne tra i 15 e i 64 anni è occupato, con numeri simili in altre regioni meridionali. La crescita dell’occupazione femminile è cruciale per mitigare il declino della forza lavoro, con proiezioni che indicano una significativa riduzione se il tasso di partecipazione femminile non aumenta nei prossimi anni.
Save the children pone la Sicilia, regione strutturalmente più debole in molti settori della vita sociale ed economica, in terzultima posizione dopo Basilicata e Campania. Come parametri sono stati presi come l’indice generale della condizione di madre in Italia, la demografia, il lavoro, la rappresentanza politica, la salute, i servizi e la soddisfazione soggettiva. Per citare il libro di Alessandra Minello, curatrice di questo rapporto, ‘ Non è un Paese per madri’, pur nonostante le mamme italiane sono delle vere eroine che con dedizione e resilienza, affrontano ogni giorno con coraggio e amore le difficoltà per garantire il benessere dei propri figli. Buona festa della mamma a tutte voi!
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