Durante la seduta di ieri, il Consiglio comunale di Erice ha approvato le nuove tariffe della tassa sui rifiuti, che per le utenze domestiche aumentà del 18% rispetto all’anno precedente.
Non è stata invece aumentata la tassa relativa alle utenze non domestiche (attività commerciali) per le quali è previsto un decremento pari al 12%. L’aumento medio è quindi pari al 15%.
Come evidenziato nella relazione dei funzionari presenti alla seduta, il rincaro del costo del servizio, che negli ultimi 3 anni non ha subito aumenti significativi (nel 2021 Erice ha raggiunto l’81% di raccolta differenziata), è essenzialmente dovuto agli aumenti di prezzi che hanno riguardato il conferimento dell’organico che proprio negli ultimi tre anni sono raddoppiati. “Vale la pena precisare anche – si legge nel sito del Comune – che l’inflazione del solo ultimo semestre è pari all’8% e nel frattempo lo smaltimento della frazione dell’umido è passata da € 80/ton a 170/ton. A ciò si aggiunge che gli impianti di trattamento dell’umido in Sicilia sono quasi tutti privati e le logiche dei prezzi soggiacciono a quelle del mercato. Dunque più c’è richiesta, cioè più i Comuni differenziano, più i prezzi dei conferimenti si alzano. Infine – hanno sottolineato dal Comune – c’è il fenomeno, solo siciliano, degli intermediari che stipulando accordi vuoto per pieno con gli impianti, rivendono a prezzi più alti ai comuni i volumi di rifiuti conferibili. Altro motivo dell’aumento dei costi è attribuibile al fenomeno dell’abbandono rifiuti, soprattutto ingombranti e sfabbricidi, che hanno innalzato di molto il peso dei rifiuti conferiti”.