Erice, la FuniErice della discordia

Di Nicola Baldarotta

Oggetto del contendere, ancora una volta, sono i documenti inerenti diversi aspetti della gestione della FuniErice che la minoranza consiliare ha chiesto alla partecipata di Comune ed ex provincia, ma che – secondo le loro dichiarazioni – non sarebbero stati ancora resi impedendo agli stessi di svolgere con consapevolezza il proprio mandato.

La minoranza accusa l’amministrazione comunale di reticenza proprio perché non vengono consegnati i documenti riguardanti la FuniErice e sottolineano che i trenta giorni di tempo, previsti dalle norme regolamentari per inviare tale documentazione, sono trascorsi senza neppure ricevere un cenno da parte degli enti preposti.

Dall’amministrazione comunale viene precisato che in virtù della separazione tra funzioni di indirizzo politico-amministrativo e di gestione amministrativa, la richiesta di accesso agli atti NON SI FA AL SINDACO NÈ ALLA GIUNTA, MA AGLI UFFICi preposti e che questi, viene sottolineato, hanno risposto entro i tempi previsti alla richiexta della minoranza con tanto di mail via pec inviata all’indirizzo di posta elettronica fornito dagli stessi consiglieri di minoranza.

Una risposta, quella della FuniErice, dove viene precisato di non potere dare seguito alla richiesta di accesso agli atti formulata dalla minoranza poiché non conforme pochè, viene precisato, se a mente dell’art. 43, comma 2, TUEL “I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del comune e della provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato”, è comunemente riconosciuto che il diritto di accesso del consigliere comunale (i) non può ritenersi sostenuto da finalità meramente esplorative, (ii) non può essere illimitato e (iii) non può essere tale da comportare conseguenze gravose o paralizzanti per gli uffici amministrativi della società. Inoltre, precisa ancora la FuniErice, l’evasione di una così vasta richiesta documentale è incompatibile con l’attuale dotazione organica della Società – a Lei peraltro ben nota – che non dispone di alcuna risorsa amministrativa a tempo pieno che possa occuparsi della preparazione, collazione e trasmissione di una tale massa di atti. Singolare appare, infine, la richiesta che alcuni documenti siano addirittura forniti “a colori”: quale sia la ragione di tale pretesa – che renderebbe l’istanza ancora più gravosa per la società – non è nemmeno chiarito.

Per il seguito attendere le prossime puntate di questa diatriba infinita.