Medici obiettori: M5S, Pd e LeU presentano un’interrogazione parlamentare

Depositata un’interrogazione parlamentare a firma Movimento 5 stelle, Pd e LeU per contenere l’eccesso di obiettori di coscienza nelle strutture sanitarie siciliane.

Messa in risalto nei giorni scorsi, ora la questione relativa all’eccesso di obiettori di coscienza nelle strutture siciliane in riferimento alla legge 194/78, è arrivata in parlamento. A firmare l’interrogazione parlamentare, promossa da Movimento 5Stelle, Pd e Leu, è stato il senatore Maurizio Santangelo. Il diritto all’interruzione volontaria della gravidanza, che spetta ad ogni donna, nella nostra provincia è per lo più una chimera. Per citare qualche dato, a Trapani c’è solo un medico non obiettore, così come a Mazara. A Marsala nessuno, e in città come Salemi ed Alcamo, il reparto di ginecologia è stato chiuso. Numeri e dati che stridono con un diritto, che in quanto tale deve essere garantito, al di là dei motivi che spingono le donne che vorranno esercitarlo a farne ricorso. La rete Consultiva Provinciale Donne Trapani, da cui nasce l’iniziativa che poi ha portato all’interrogazione parlamentare, ha ricevuto tantissime adesioni, sia da associazioni che da semplici cittadini. La piena applicazione della legge 194/78, nel nostro territorio non è garantita e la mobilitazione delle ultime settimane si è tradotta finalmente in azione concreta. Il senatore Santangelo, a corredo dell’interrogazione ha sottolineato come si tratti “di un’iniziativa doverosa per garantire la piena applicazione della legge 194 in tutto il territorio nazionale anche laddove i diritti e le prerogative ivi previsti in favore di tutte le donne rischiano di essere maggiormente sacrificati, come purtroppo avviene in larga parte del territorio siciliano.
L’iniziativa prende le prende le mosse dal documento promosso dalla Rete Consultiva Provinciale Donne Trapani e che adesso abbiamo deciso di portare in Parlamento e quindi all’attenzione del Ministero della salute. È intollerabile che oggi in Sicilia ci siano tantissime strutture pubbliche o convenzionate prive di medici e di altro personale sanitario non obiettore e che quindi venga compressa la libertà di autodeterminazione delle donne siciliane garantita dal nostro ordinamento. Nell’atto depositato. Ho sottolineato – dice ancora Santangelo – l’importanza che siano individuate per ogni struttura pubblica e privata accreditata una dotazione organica necessaria e adeguata prevedendo un numero minimo di medici e operatori non obiettori di coscienza anche per garantire la piena applicazione della legge 194/78 e scongiurare il rischio che molte donne, specialmente nella fascia di popolazione meno abbiente, facciano ricorso a strutture clandestine”