“Le vie dei tesori” chiude la 17esima edizione con 255 mila presenze

Un’invasione pacifica, “affamata” di bellezza, di voglia di condivisione, di riappropriazione. Con numeri che portano indietro il calendario a quel famoso 2019 in cui il turismo aveva raggiunto livelli impensabili.

Le Vie dei Tesori batte se stessa e quest’anno raggiunge le 255 mila presenze in quasi tre mesi di festival in cui, oltre alle città piccole e grandi, sono scesi in campo per il terzo anno anche i borghi spalmati su tutta l’Isola. Palermo arriva a 160mila visitatori – il sito più amato è il diruto Palazzo Costantino ai Quattro Canti – ; Catania, con Acireale, ha una nuova impennata e supera i 18 mila partecipanti, segno che il festival inizia a radicarsi anche nella Sicilia orientale, con un incremento del 14 per cento rispetto all’anno scorso.

Quest’anno l’exploit tra le altre città è toccato a Bagheria, trascinata dalla “villa dei mostri”. Alcamo ha aggiunto un bel 15 per cento ai numeri ottimi del suo debutto, lo scorso anno; e con Trapani, Marsala e Mazara mette insieme altre 18 mila presenze nell’intera provincia. Messina ha ottimi numeri e Sciacca raggiunge buoni risultati; botto nel centro Sicilia con Enna e Caltanissetta che “volano”.

«Le Vie dei Tesori è uno strumento interessante per riscoprire la propria città e non solo» spiega Maria Concetta Antinoro, Dirigente generale dell’assessorato regionale al Turismo, mentre per Maurizio Carta, assessore alla Rigenerazione del Comune di Palermo, “il festival da 17 anni mette in scena la città: non solo ne racconta alcune porzioni, ma la fa vedere in maniera diversa. Progressivamente. Mi piace questo ruolo civile delle Vie dei Tesori: una piattaforma, un sensore e forse anche uno stimolo al buon governo della città».

Strategico come sempre il rapporto con l’Università, con professori che hanno guidato spesso visite e passeggiate, testimoniando lo spirito originario e più profondo della manifestazione – ideata proprio per l’Ateneo di Palermo nel 2006 – quello di trasferire conoscenza fuori dagli ambiti accademici.

«Finiamo con una gioia incredibile, 255 mila presenze, oltre sette milioni di euro di indotto prodotto sul territorio in termini di viaggi, ristoranti, acquisti dei visitatori – interviene Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori – Ma soprattutto 1500 ragazzi delle scuole che hanno accompagnato i senior a raccontare i posti. Un grande laboratorio collettivo in cui i visitatori sono solo un pezzo di questo racconto. Grazie a tutti coloro che hanno fatto parte di questo progetto».

Una rete fattiva quindi, un’esperienza formativa che passa anche dalla preparazione e dallo studio di questi 1500 ragazzi che hanno poi “raccontato” i siti ai visitatori.

A Palermo, ma anche a Marsala e a Catania, i bambini (anche i più piccini) hanno potuto contare su visite e laboratori, hanno scoperto palazzi, studiato percorsi, partecipato a visite-gioco prendendo spunto da racconti e libri.

E ancora, le decine di esperienze e passeggiate, le teatralizzazioni, gli spettacoli e i concerti negli antichi palazzi, le visite guidate e le degustazioni a contatto con i produttori, parte dei percorsi del Terre del Tesori fest, costruito con l’assessorato regionale Agricoltura