di Chiara Conticello
I Trapanesi, si sa, sono molto legati alle tradizioni e tra le più importanti vi è senza dubbio quella dell’11 novembre e della tipica muffuletta con la mortadella.
E se qualcuno può pensare che un panino rotondo non può conquistare il mondo, la mufuletta potrebbe fargli cambiare idea.
Che sia semplice con l’olio, con la mortadella, con le sarde o con la ricotta, il panino rotondo, dalla consistenza spugnosa e con all’interno i semi di finocchio, è infatti il piatto tipico di questa giornata e da secoli riesce a mettere tutti d’accordo.
Ovviamente si tratta di un cibo che si intreccia indissolubilmente alla fede e alla cultura religiosa: il pane infatti ha da sempre una fortissima valenza sacrale.
La sua origine ha molte ipotesi: si narra che sia stata portata in Sicilia dalle truppe di Federico II di Svevia, circa ottocento anni fa. A quei tempi, sarebbero state in reatà delle focaccine di pane azzimo che, in lingua sassone, si definiscono “Muffin” e, per conservarle più a lungo durante le campagne militari, veniva aggiungo il falso anice.
Esiste però anche la leggenda secondo cui le mufulette arrivano dalla cultura francese e il nome deriverebbe dalla parola “mouflette”, cioè mollo.
Si racconta, poi, che la muffuletta sia nata invece come pane di accompagnamento per l’assaggio del vino nuovo. A questo si lega il proverbio “A San Martino ogni mosto diventa vino” visto che per il giorno dedicato al santo, solitamente il mosto ha finito di fermentare e può essere spillato e, per l’occasione, si può gustare il vino novello.
Ma esiste poi un’altra tradizione legata alla festa del santo originario dell’attuale Ungheria ed è quella dell’estate di San Martino.
Solitamente, infatti, in questa giornata di novembre (che è il mese autunnale per eccellenza) tornano le temperature più alte dopo i primi freddi: un fenomeno che nell’emisfero australe si può osservare tra aprile e maggio mentre nell’emisfero boreale all’inizio del mese di novembre.
Un fenomeno naturale, quindi, ma che nasconde anche qui un’antica leggenda religiosa. Si racconta che San Martino, durante il suo soggiorno in Francia, tornando a casa durante un forte temporale, incontrò per strada un mendicante senza vestiti. Il Santo, impietosito, gli donò una parte del suo mantello per proteggersi dalla pioggia e dal quel gesto generoso avvenne un miracolo: si placò la tempesta, il vento smise di soffiare e arrivò il bel tempo.
Quella stessa notte, San Martino sognò Gesù che gli rivelò di essere lui il mendicante a cui aveva donato il mantello. Il santo, così, depose le armi e si convertì al cristianesimo: percorso che lo portò a diventare successivamente vescovo.
Insomma, un’insieme di tradizioni che ancora oggi vengono tramandate e conquistano tutti, grandi e piccini.