Una bambina di 11 anni è stata soccorsa in mare, nel Canale di Sicilia, dal veliero Trotamar III della Ong Compass Collective. La barca di metallo sulla quale viaggiava, partita da Sfax in Tunisia, è affondata tre giorni fa, l’8 dicembre. La piccola è stata sbarcata all’alba al molo commerciale di Lampedusa.
Secondo quanto riferito dai soccorritori, la bambina è originaria della Sierra Leone ed è l’unica sopravvissuta del naufragio. Erano partiti in 45, ma la barca è affondata a causa di una tempesta. Alle 3:20 della notte, il veliero della Ong Compass Collective si trovava nella zona per un altro intervento e ha sentito le grida della piccola. La bambina si è tenuta a galla grazie a una camera d’aria e a un giubbotto di salvataggio.
Il Trotamar III è un veliero di 13 metri con un equipaggio di sei persone: Toki, Alex, Olli, Friedrich, lo skipper Matthias e la co-skipper Ina. L’imbarcazione è equipaggiata con 230 giubbotti di salvataggio ed è operativa dal 2023 per assistere i migranti in difficoltà. La Ong Compass Collective in Motion, che ha sede in Germania, è formata da un gruppo di attivisti della Bassa Sassonia con una lunga storia di lotta contro un deposito di scorie nucleari a Gorleben.
Durante la notte, a Lampedusa sono sbarcati 356 migranti in cinque operazioni di soccorso effettuate dalle motovedette della Capitaneria, della Guardia di Finanza e dell’assetto Frontex. Tra le imbarcazioni soccorse, una trasportava 111 persone partite da Sabratah, in Libia. A bordo c’erano egiziani, eritrei, pakistani, siriani, sudanesi e somali, inclusi 13 donne e 11 minori. Le altre imbarcazioni trasportavano da 45 a 87 persone di origine bengalese, siriana, marocchina, sudanese e iraniana. I porti di partenza erano tutti in Libia.