L’intesa è stata raggiunta. L’obiettivo è quello di intercettare i finanziamenti comunitari, attrarre i privati, offrire opportunità di specializzazione, di ricerca e di lavoro ai giovani neo laureati. Ad annunciare l’accordo per un Polo per la ricerca e l’innovazione sono stati il presidente della Regione Nello Musumeci, e i rettori dei quattro Atenei dell’Isola: Palermo (Massimo Midiri), Catania (Francesco Priolo), Messina (Salvatore Cuzzocrea) ed Enna (Giovanni Puglisi) che hanno sottoscritto un vero e proprio protocollo d’intesa.
Regione e Atenei sono chiamati ad affrontare insieme, nei prossimi mesi, sfide vecchie e nuove: dall’energia rinnovabile alla sismicità, dalla desertificazione al cambiamento climatico, dal digitale all’idrogeno, solo per fare alcuni esempi. Il Protocollo d’intesa getta le basi per una strategia comune e per procedure di candidatura condivise nell’ambito delle risorse del Pnrr e per ogni altro settore di intervento in seno al nuovo ciclo di programmazione dei Fondi delle politiche di coesione dell’Unione Europea.
Il “Coordinamento della ricerca in Sicilia”, così come verrà chiamato, intende promuovere «una forma di collaborazione stabile e organizzata fra i diversi attori della ricerca e innovazione operanti in Sicilia». Si punta insomma ad un sistema regionale della ricerca e dell’innovazione, attraverso la creazione di alleanze e la definizione di rapporti di collaborazione e cooperazione interregionali, nazionali e internazionali a supporto delle progettualità delle università siciliane.
Gli ambiti interessati dall’accordo riguardano, tra gli altri: la doppia transizione green & digital; la valorizzazione delle tecnologie chiave abilitanti (Kets); la collaborazione su progetti di produzione di idrogeno low-carbon, la diffusione dell’idrogeno pulito negli usi industriali; la promozione di iniziative e progetti di ricerca e sviluppo per accelerare la transizione verso forme di produzione a minore impatto energetico e ambientale; l’attivazione di interventi di ricerca di base e applicata nei settori propri delle aree di sviluppo strategico della Regione (agroalimentare, digitale, scienza della vita, beni culturali, energia, turismo, economia del mare, etc.).
Da tutti i rettori è stata condivisa la proposta del governo regionale di avviare l’iter per la costituzione di un’Agenzia regionale della ricerca che parta dagli Atenei e raccolga tutti gli enti pubblici e privati che si occupano di ricerca. Le risorse ci sono – hanno detto i quattro rettori, bisogna saperle spendere bene. Bisogna per fare in modo che l’Università sia l’anticamera del lavoro per i nostri studenti siciliani.
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