Nuova tegola per l’ex sindaco di Trapani e deputato regionale, Mimmo Fazio. Assieme alla moglie Lilly Ferro è indagato, sempre nell’ambito del procedimento nato dall’inchiesta Mare Monstrum, per false fatture, riciclaggio e autoriciclaggio.
La notizia è venuta fuori nel corso dell’udienza del processo in cui Fazio è imputato di corruzione traffico di influenze illecite e rivelazione di segreti di ufficio dopo l’inchiesta “Mare Monstrum” sulla “tangentopoli del mare”.
All’ex sindaco e sua moglie è stato comunicato, in piena udienza, di essere indagati con tanto di avviso di conclusione delle indagini. L’inchiesta riguarda presunti illeciti amministrativi e finanziari e coinvolge anche la società cooperativa Cantina Sociale Primavera e la ditta Stefania Mode srl. Da qui si è alzato il velo su un presunto giro di mazzette per una falsa fattura di 50 mila euro che coinvolge Fazio e la moglie. Si tratta, quindi, di una nuova indagine che coinvolge anche la moglie Lilli Ferro, accusata oltre che di falsa fatturazioni anche di riciclaggio. Si allungano i tempi, molto probabilmente, per la conclusione del processo nei confronti dell’ex sindaco ed ex deputato regionale. Una tegola vera e propria che inficia, o quanto meno rischia di inficiare concretamente, anche la possibilità di un ritorno in campo nella politica trapanese dell’ex sindaco ancora oggi acclamato a furor di popolo dai trapanesi.
La moglie del politico, l’avvocato Lilly Ferro, lo scorso 30 novembre fu sentita nel processo contro il marito, “Mare Monstrum”, come teste della difesa. Nell’udienza di ieri mattina il pm Brunella Sardoni ha chiesto però una nuova citazione della Ferro, per essere risentita con le salvaguardie previste per gli imputati di reato connesso. Il pm ha così informato il Tribunale presieduto dal giudice Agate, dell’avviso di conclusione delle indagini notificato ai due indagati in data successiva all’audizione della Ferro, ma depositato già dal 21 novembre.
Fazio, sotto processo anche per traffico di influenze illecite e rivelazione di segreti di ufficio, deve risponde inoltre della corruzione che sarebbe stata commessa per fare ottenere alla società srl Stefania Mode, leader nel commercio on line di abbigliamento, l’uso di un immobile all’interno dell’area Industriale di Trapani. Società della quale Fazio era consulente legale. Una parte delle mazzette, per gli inquirenti, sarebbe stata pagata attraverso una fattura per una falsa fornitura di vino , emessa dalla Cantina Sociale Primavera alla Stefania Mode.