Di VALERIO ANTONINI
La partita a Texas Hold’em iniziata da DJT sta creando un clamoroso cambiamento nella gestione futura del mercato e delle sue regole. Ebbene un Presidente degli Stati Uniti sta di fatto manipolando la Borsa con messaggi giornalieri (sul social TRUTH) di cui conosce perfettamente l’effetto a catena sull’andamento dei titoli. Imporre Dazi crea un bearish market. Sospenderli per 90 giorni da un impulso per una bull run che in poche ore ha spostato diversi billions of dollars sopratutto verso conti di proprietà di personaggi legati direttamente o meno a DJT.
Che sta realmente succedendo?
Forse che i Dazi sono una scusa dietro alla quale si cela la più importante speculazione di mercato dei tempi recenti? Un reato conosciuto come Insider Trading di cui DJT potrebbe essere accusato dal congresso con conseguenze serie e imprevedibili al momento.
Molti mi chiedono dove investire. Io sono rimasto piuttosto sorpreso mesi fa quando lessi che Warren Buffet aveva disinvestito oltre 130 miliardi di dollari riducendo le posizioni in titoli come BOA e Apple, portando la sua riserva di liquidità ad oltre 330 miliardi di dollari e, con l’introduzione di dazi, vedendo il suo portafoglio crescere di oltre 12 miliardi. Lo stesso WB ha definito i dazi come un atto di guerra e andando al colpire il cuore del tema, ossia che sono alla fine un prezzo carissimo che pagheranno i consumatori. Pertanto, oggi investirei su obbligazioni ultra garantite e beni rifugio come l’Oro evitando di correre rischi azionari o su titoli di stato americani che hanno subito in questi giorni pesanti perdite.
Ma torniamo al nostro DJT, ed andiamo con ordine. A seguito dell’insediamento del 20 Gennaio, annunciava entro pochi giorni la fine delle due guerre che hanno insanguinato il mondo durante il regno di Sleepy Joe. Niente di tutto ciò, anzi Putin va avanti a testa bassa anche perché l’Europa, con la Francia in testa, si oppone ad ogni negoziato senza la sua presenza, armando a più non posso Zelensky.Che fare allora? Schierarsi contro Putin ? Impossibile. Amico ma sopratutto invincibile allo stato attuale. Ci si sposta quindi sull’altro conflitto, Israele vs Palestina. Ma anche qui un timido cessate il fuoco, con lo stesso Netanyau alle prese con enormi problemi interni per via di concreti sospetti su un presunto finanziamento ad Hamas ( Una operazione Cavallo di Troia per avere il via libera mediatico all’attacco di Gaza?) ( ndr leggere ultimo articolo del NYT sul tema).
E allora, come prendersi il palcoscenico? Con l’annuncio ( peraltro parte del programma elettorale ) dei dazi ad oltre 60 paesi mondiali che hanno scambi commerciali con gli Stati Uniti. Intanto due particolarità, al di là della momentanea sospensione degli stessi. La prima è che non sono inclusi né la Russia né Cuba. Due dei nemici storici degli Usa. La seconda che l’unico paese a cui non viene sospesa l’introduzione dei dazi è la Cina, il vero pericolo economico mondiale per DJT, che a differenza di qualsiasi altro paese al Mondo, reagisce immediatamente adeguando i dazi interni cinesi per i prodotti made in Usa fino al 125% contro il 145% imposto da Trump. E’ Evidente che una situazione del genere rischia di creare un enorme effetto boomerang a DJT in quanto i suoi più importanti finanziatori tra cui Elon Musk, sono vittime dirette attraverso la brusca discesa dei titoli azionari delle loro società di riferimento ( per TESLA un -42%, aumento della componentistica elettronica e un clamoroso decremento degli ordini in Europa e Sud Est Asiatico); Ma internamente negli Usa che potrebbe succedere con queste nuove tariffe? E perché questa mossa? I dazi hanno da subito incrementato il prezzo di beni di consumo come abbigliamento, elettronica e mobili. Questo ha segnato la fine di un’era di 25 anni di prodotti a basso costo per i consumatori americani, contribuendo all’incremento dell’inflazione. Il PIL rischia una riduzione prevista tra il 6 ed il 7% con una perdita media di oltre 50 mila dollari all’anno per le famiglie americane. Tutto ciò creerebbe un’innalzamento dell’inflazione che ,se non accompagnato da una riduzione dei Tassi di interesse ( questi però nelle mani e nella testa di un uomo, Powell, agli antipodi di DJT), porterebbe ad un periodo di inflazione degno del 1928. Ma perché allora imporre i dazi? Un deficit pubblico americano al 7% , che rende impossibile sostenere a lungo termine la loro economia se non attraverso nuove entrate che possono essere i dazi o peggio obbligare paesi sovrani a comprarsi il debito americano con pagherò quasi centenari.
Riuscirà il patinato Presidente nel suo intento o farà marcia indietro subendo la seconda pesantissima disfatta dopo la mancate fine delle due guerre ? Se oggi il suo consenso nazionale è sceso tra il 43 ed il 47% toccando il punto più basso dalla vittoria delle elezioni dello scorso Novembre, che succederà se fallirà in questo progetto ? Alla fine i nuovi accordi porteranno la creazione di un book tariffario che scenderà reciprocamente a zero per la maggior parte di prodotti e paesi, ma che distorcerà i rapporti politici vista la forzatura poco diplomatica assunta. E chiaramente aprirà le porte di nuovi scambi commerciali con Cina e Russia ( Ma ancora continuiamo con la farsa di non comprare il Gas ed il Petrolio Russo favorendo di fatto gli americani, quando solamente con il Gas si ridurrebbero del 60% le bollette dei cittadini europei?) a tutti quei paesi che avranno una significativa riduzione delle entrate commerciali. D’altronde, spesso ad ogni problema c’è una soluzione, meno quando si parla di soldi….
” I soldi non cambiano le persone. Le rivelano” disse James Baldwin.