“A carte scoperte” di Marco Civoli: era tutto previsto

Trapani consegna l'abitudine allo stupore

A carte scoperte
A carte scoperte

Trapani manda Bologna all’overtime. Curioso. I 4 quarti finiscono 89 a 89. A settembre ricordate? Terminò 89 a 88. Un segnale dal futuro. Era già tutto previsto? Sì. Stavolta Cordinier spariglia. Poi applausi, tanti, dal popolo migrato in Emilia. Sprinta la Virtus, è vero, ma la Shark è seconda. Chiedete a Repesa cosa gli chiese il presidente Antonini nove mesi fa: “Scudetto”. Il coach non trasalì, abbozzò un “difficile ma ci proviamo”. Non lo prese per matto, gli concesse le attenuanti generiche dell’entusiasmo. Eppure era quasi tutto previsto. Una neopromossa seconda, davanti a Milano, a Trento, a Brescia. Bologna è “abituata a vincere” copyright di Jasmin. Aggiungiamoci noi, Trapani consegna l’abitudine allo stupore. Adesso ricomincia l’avventura di una città di cinquantaquattromila abitanti che si è scoperta al centro di un sogno. Basta guardarsi attorno. Dove è disegnata una mappa simile? Antonini ha spaccato una montagna di pregiudizi, con i suoi metodi, con la sua “garra”, il suo “grano”. Basta dirgli solo grazie. Piazze storiche sono saltate per aria, altre stanno per farlo. Qui la barra è rimasta dritta,  anche dopo i fallimenti, stavolta non previsti, nel calcio. Le ammissioni di errori e valutazioni aiutano a percepire un altro domani. 

Con serenità di giudizio e con il corretto distacco emotivo mi sembra giusto affermare che Trapani ha dato uno scossone al deja vu, al lento scorrere di eventi apparentemente già scritti. L’obiettivo di rendere nazionali le imprese sportive è stato raggiunto. Invidie e retaggi respinti, con qualche perdita, inevitabile. Eppure senza arrendersi. Ciò che verrà da sabato sarà curiosamente atteso. Perché lo stupore sia non più abitudine, solo pronosticabile realtà. Era già tutto previsto. Forse.

Marco Civoli