Fulgatore, ricordati i caduti di Nassiriya

Sono state ricordate questa mattina, a Fulgatore, le vittime degli attentati di Nassiriya.

La cerimonia si è svolta in occasione del ventesimo anniversario dalla strage più grave, quella che vide un totale di 28 morti (tra cui 19 italiani), quando un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti all’ingresso della base Maestrale, sede della MSU italiana dei Carabinieri, provocando successivamente l’esplosione del deposito munizioni e la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili.

All’evento di questa mattina hanno partecipato il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, gli assessori Pellegrino e Abbruscato, don Antonino Adragna, le forze dell’ordine alcune associazioni e alcuni piccoli studenti.

«Oggi – ha detto il sindaco Tranchida ai presenti, con un’attenzione particolare ai bambini dell’istituto comprensivo “Eugenio Pertini” – ricordiamo tutti i caduti: i militari, i carabinieri, l’esercito ma è giusto ricordare anche tutte le vittime civili».

Tranchida, poi, ha ricordato l’Articolo 11 della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Toccante anche il ricordo del Colonnello Pilota Daniele Donati.

«Vent’anni fa voi non c’eravate – ha detto ai bambini presenti -. Quel 12 novembre del 2003, dei nostri fratelli hanno dato la vita per la patria. Erano in una terra straniera, in virtù dell’articolo 11 della Costituzione: aiutare chi viveva in una situazione difficile. Purtroppo – ha continuato Donati – dopo vent’anni queste situazioni sono ancora presenti in tante parti del mondo. Oggi io porgo il mio rispetto a chi indossa questa divisa ed è lontano dalla famiglia per aiutare altre famiglie. E porgo il mio rispetto a tutti i caduti, perché è grazie anche a loro che possiamo vivere la nostra democrazia e ricordarli è un bene prezioso».

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