Diciotto giorni sospeso tra la vita e la morte. Diciotto giorni in cui una famiglia ha vissuto con il fiato sospeso e un’intera comunità ha pregato e sperato. Ora, finalmente, la luce in fondo al tunnel: Salvatore Sinagra ha aperto gli occhi.
Il giovane favignanese, vittima di una brutale aggressione a Lanzarote, si trova ancora in terapia intensiva, ma il peggio sembra essere passato. I medici restano cauti, ma il suo risveglio rappresenta un segnale di speranza che riaccende l’ottimismo tra i familiari e gli amici.
L’aggressione, avvenuta senza alcuna ragione apparente, è stata di una violenza spaventosa. Il responsabile, un giovane spagnolo in preda alla cocaina, lo ha colpito con una furia cieca, lasciandolo in fin di vita davanti a un locale dell’isola delle Canarie. Un gesto folle e ingiustificabile, che ha sconvolto non solo la comunità egadina ma chiunque abbia appreso la notizia.
Ora, però, c’è spazio per un cauto sollievo. La paura lascia il posto alla speranza, la disperazione si trasforma in attesa. Favignana, infatti, non vede l’ ora di rivedere e riabbracciare Salvatore.