Salemi si ferma per l’ultimo saluto a Marisa

Rabbia e dolore, due sentimenti che spesso vanno a braccetto. Nel destino, crudele, di Marisa, rabbia e dolore sono la doppia faccia della tragedia.
Rabbia e dolore sono i sentimenti che hanno unito una intera comunità, quella di Salemi, che, oggi pomeriggio, si è fermata per tributare l’ultimo saluto alla donna uccisa a fucilate dall’ex compagno che poi si è tolto la vita. Ma in quella comunità che si è radunata nella chiesa Madre era rappresentata anche quella di una intera provincia ancora oggi sconvolta per la morte violenta di Marisa Leo, ennesima vittima di un amore sbagliato. Un amore tossico, un amore che non dà, toglie e basta. Marisa è l’ennesima vittima di femminicidio. La 79esima donna uccisa in Italia dall’inizio dell’anno.
Ammazzata, senza pietà, da quell’uomo, Angelo Reina, che è il padre della sua bambina: Alice di 4 anni. Una bugia l’ha attirata nelle campagne tra Marsala e Mazara. Una trappola premeditata.
Gremita la chiesa. Fuori un migliaio di persone hanno ascoltato, ammutolite, l’omelia del vescovo di Mazara del Vallo.
“ La morte di Marisa – ha detto Angelo Giurdanella – ci ha fortemente scossi ed è calata la notte nel nostro cuore. Io non ho parole mie che possano lenire il vostro dolore. Sono qui per condividere con voi il vostro dolore accentuato se guardiamo negli occhi la piccola Alice”. Ed ancora: “
Per Marisa è finito solo il primo tempo, ma Dio ha voluto che cominciasse subito il secondo tempo, quello che non finirà mai. Marisa continuerà a vegliare sulla sua bimba, sui suoi amici, familiari. Marisa – ha concluso il vescovo – non è assente è solo invisibile”. Le lacrime hanno iniziato a scorrere come un fiume in piena quando Mauro ha preso la parola per ricordare la sorella uccisa. “Il buio non vincerà – ha detto – Il sorriso di Marisa continuerà a vivere attraverso il sorriso della nostra piccola Alice”. A ricordare Marisa anche Giusy, Marilena ed Emanuela con una lettera che è stata letta da un’amica della donna uccisa. Poi è stata la volta del sindaco Domenico Venuti, dell’assessore regionale alla Famiglia Nuccia Albano e del responsabile dell’azienda Colomba Bianca dove Marisa Leo lavorava occupandosi di marketing e comunicazione. Un lungo applauso ha accolto il feretro all’uscita dalla chiesa. Poi il mesto corteo verso il cimitero con la bara portata in spalla. L’ultimo viaggio di Marisa. Quello senza ritorno.