Caronte & Tourist: inizia lo sbarco del personale in esubero

Di Giuliana Raffaelli

Da oggi venerdì 13 ottobre la Società di Navigazione Caronte & Tourist Isole Minori (C&T IM) è “costretta ad avviare lo sbarco del personale in esubero con il criterio dell’anzianità d’azienda”, assicurando che “proseguirà la ricerca di personale in possesso dei requisiti di pensionabilità da esodare preferenzialmente”.

È questo il risultato negativo dell’incontro tra una delegazione aziendale di Caronte & Tourist Isole Minori e una delegazione territoriale delle strutture regionali di FILT-CGIL, FIT-CISL e UILTRASPORTI nell’ambito della procedura di mobilità ex-legge 223/91 avviata il 3 agosto 2023.

I Sindacati presenti all’incontro hanno giudicato la posizione della Compagnia di navigazione, seppure giustificata, “di eccessiva chiusura, ritenendo che esistano significativi margini di ricollocazione del personale in esubero”. Hanno anche aggiunto che “la cessazione dei servizi resi in regime di libero mercato costituiscono una ulteriore penalizzazione delle comunità isolane”.

Ma soprattutto si sono detti preoccupati “per il fatto che le gare e la procedura di selezione effettuate dalla Regione Siciliana sono andate deserte” e quindi, allo stato attuale, non esiste altro soggetto imprenditoriale “cui dovrebbe essere applicata la cosiddetta clausola sociale per la salvaguardia dell’occupazione”.

La riunione, dopo un ampio confronto, si è quindi conclusa negativamente con la constatazione dell’impossibilità di avvicinare posizioni così distanti. Entrambe le parti “permangono nelle rispettive inconciliabili posizioni”.

Durante l’incontro la Società di Navigazione ha ripercorso la vicenda che, negli ultimi mesi, ha portato al sequestro preventivo dei suoi beni (beni immobili, navi, crediti, partecipazioni, giacenze liquide) disposto dal PM e dalla GdF, fino a che non viene raggiunta la cifra di euro 28.279.166. La difficile situazione si è ulteriormente complicata il 25 settembre quando la Regione ha comunicato alla C&T IM che il pagamento delle fatture emesse dalla Società di Navigazione per i servizi resi nel secondo trimestre 2023 per i lotti IV e V (Pantelleria e Pelagie), ammontanti a poco meno di 3 milioni di euro, è stato bloccato dalla GdF che, d’intesa con il PM responsabile dell’esecuzione della misura, ha provveduto a un nuovo sequestrato per l’equivalente intero credito.

La C&T IM, il 3 ottobre, ha chiesto a GUP, GIP e PM che le operazioni di sequestro venissero immediatamente chiuse, facendo leva sulla “illegittimità di tale modus operandi”, riferendosi in particolare alla “sostituzione continua e progressiva di beni già appresi con crediti e importi di denaro affluiti successivamente alla prima esecuzione della misura”.

La Società ha anche espresso all’AG la sua contrarietà visto che il sequestro sine die impedisce di programmare l’attività di impresa da parte degli amministratori che sono i responsabili della corretta gestione societaria e imprenditoriale. In questa situazione di incertezza circa gli sviluppi del sequestro “ancora aperto” gli amministratori di C&T IM non possono infatti svolgere il doveroso monitoraggio sull’andamento economico-finanziario dell’impresa né tantomeno intraprendere decisioni gestionali.

A seguito di tutto questo la C&T IM ha sottolineando “l’impossibilità di assumere nuovi impegni contrattuali che comporterebbero l’esercizio delle attività di interesse regionale con l’assunzione di nuovi ingenti costi e con il fondato rischio che i ricavi necessari a copertura dei medesimi vengano assoggettati a nuovi sequestri”.