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giovedì, Aprile 18, 2024
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Zona arancione e scuole: in dad oppure in classe?

di Mario Torrente

Con la zona arancione, in base all’ordinanza regionale dello scorso 7 gennaio, i sindaci potrebbero disporre la chiusura delle scuole. Ma su questo punto non sembra proprio esserci unità di intenti da parte degli amministratori del territorio. Anche perché c’è da fare i conti con quadro normativo tra governo nazionale e Regione, con le ordinanze firmate dal presidente Musumeci.

In base all’ordinanza regionale numero 1 del 7 gennaio 2022, a firma del presidente Musumeci, nei territori dichiarati zona rossa o arancione ed in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità,  i sindaci possono adottare provvedimenti di sospensione, parziale o totale, delle attività didattiche, con conseguente adozione della dad secondo i protocolli in vigore per un periodo non superiore a dieci giorni. Quindi è una possibilità, prevista nell’articolo 2, che viene data ai primi cittadini dei comuni in zona arancione, ma serve il parere tecnico sanitario, obbligatorio e conforme dell’Asp. Infatti nell’ordinanza si parla di una situazione “straordinaria di necessità dovuta al rischio estremamente elevato di diffusione del virus covid-19 nella popolazione scolastica”. Da qui la necessità, per emettere l’ordinanza, di avere prima il parere all’Asp territorialmente competente. Fermo restando che non c’è alcun automatismo.

Adesso c’è da capire cosa faranno i sindaci del territorio. Al momento l’unico Comune dove le scuole sono chiuse è Trapani, dove il sindaco Giacomo Tranchida ha predisposto, a fronte dell’aumento dei casi, un’ordinanza con diverse misure per fronteggiare l’emergenza covid, un po’ come fatto ai primi di gennaio dopo la nota dell’Asp dello scorso 28 dicembre. E tra le misure previste c’è la sospensione dell’attività didattiche che ieri ha fatto scattare la dad nelle scuole del territorio di Trapani, mentre negli altri comuni limitrofi, a partire da Erice, così come in quasi tutta la provincia, gli studenti sono tornati regolarmente in classe.

Ma la nuova ordinanza di ieri del presidente Musumeci, che ha dichiarato zona arancione altri 92 comuni siciliani, tra cui tutti quelli della provincia di Trapani, ha posto la questione scuola, che in queste ore i sindaci stanno approfondendo per decidere sul da farsi. A riguardo il sindaco di Marsala Massimo Grillo ha chiesto un parere all’Asp. Si resta in attesa di una risposta da parte dell’azienda sanitaria, anche a chiarimento dei quesiti posti in queste ore dagli amministratori locali.

Ma a quanto pare diversi sindaci sembrano comunque orientati a non chiudere la scuola, richiamando la norma nazionale, ovvero la legge 133 del 2021, dove si parla solo di zone rosse. E l’ordinanza di ieri di Musumeci, rimanda alle disposizioni della zona arancione previste dalla vigente normativa nazionale, mentre la precedente ordinanza regionale, la numero 1 del 7 gennaio, all’articolo 2 prevede la possibilità di sospendere le attività didattiche previo parere tecnico-obbligatorio dell’Asp per i territori dichiarati zona rossa o arancione. Insomma, c’è un poco di confusione. Per questo i sindaci in queste ore stanno approfondendo la questione, chiedendo chiarimenti a riguardo. Una cosa è certa. Molto dipenderà dalle risposte che arriveranno dall’Asp. E dalle note che sono attese. Anche dalle parti di Palazzo D’Alì.  

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