I benefici delle spezie sulla salute digestiva


di Serena Giacalone
Le spezie, da quelle orientali a quelle nostrane, offrono numerosi benefici per contrastare gonfiori e pesantezza. 

La curcuma:

Nota soprattutto come ingrediente essenziale del curry, la polvere giallo ocra della curcuma viene ottenuta dai rizomi (radici di grosse dimensioni) essiccati da una pianta originaria del sud-est asiatico, la Curcuma zanthorrhiza. In India gode da secoli di grande considerazione nella medicina tradizionale, soprattutto a scopo depurativo. Ha infatti la capacità di stimolare il funzionamento del fegato e della cistifellea. Può essere utile per disintossicare l’organismo dopo un periodo di eccessi a tavola e per dare sollievo al fegato affaticato. Inoltre, stimolando la contrazione e lo svuotamento della cistifellea, organo importante per la digestione dei grassi assunti con l’alimentazione, aumenta la quantità di bile che arriva all’intestino e favorisce la digestione generale.

Il peperoncino:

Il peperoncino è usato dalla cucina mediterranea, messicana e asiatica. La pianta, dalla quale si ottengono i peperoncini, ha origine in Sudamerica e fa parte della famiglia delle solanacee, a cui appartengono anche il pomodoro, la melanzana e la patata. Esistono tracce archeologiche della sua coltivazione in Messico che risalgono al 5500 a.C., ma l’introduzione in Europa è legata a Colombo e alla scoperta dell’America. Oltre ad arricchire i piatti con la sua aroma inconfondibile, il peperoncino agisce sul metabolismo, l’insieme dei processi di assimilazione, trasformazione e smaltimento dei nutrienti, accelerandolo. Studi recenti hanno dimostrato che aiuta anche a regolare la puntualità dell’intestino, perché stimola la secrezione della saliva e dei succhi gastrici.

La cannella:

Famosa per la sua aroma intensa e per il suo gusto piccante, la cannella è un rimedio naturale di antichissima tradizione. Viene infatti riportata negli antichi erbari cinesi risalenti al 2700 a.C., come rimedio per la febbre, per la digestione e per i disturbi mestruali. È la parte più esterna della corteccia prelevata dal fusto e dai rami del Cinnamomum zeylancium, un piccolo albero originario del Ceylon. Deve le proprietà curative al suo olio essenziale: secondo le medicine tradizionali orientali (indiana, cinese) è un potente attivatore metabolico e regola i livelli di grassi nel sangue, a cominciare dal cosiddetto colesterolo cattivo.

Zenzero:

Originaria dell’India e della Malesia, l’ aromantica radice dello zenzero veniva masticata dai navigatori cinesi per prevenire il mal di mare. Era apprezzata dagli antichi greci che, consapevoli della sua azione digestiva, la utilizzavano alla fine di pasti particolarmente abbondanti. Anche la moderna fitoterapia riconosce la sua efficacia contro crampi e spasmi intestinali grazie alle sue capacità di rilassare la muscolatura della parete addominale. La radice è ricca di sostanze antinfiammatorie.

Finocchio e cumino:

I menù più ricchi delle feste, ma anche la quotidianità, possono causare, a livello intestinale, la formazione di sostanze gassose. Tipici sintomi sono la sensazione di pesantezza e un fastidioso senso di gonfiore nella parte bassa dell’addome. Per dare sollievo a questo tipo di problema, noto come meteorismo, è possibile ricorrere ai semi di molte piante medicinali che in fitoterapia vengono definite spezie “carminative”, capaci, cioè, di ridurre la formazione di gas e di favorirne il riassorbimento. Tra i semi più utilizzati ricordiamo quelli di anice, cumino, coriandolo e finocchio.