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Birgi, tutto tace

Secondo Water cannon in due anni per la stessa compagnia di aviazione, cioè AeroItalia, e secondo flop. A Birgi si naviga a vista nel tentativo di assicurare tratte interessanti anche nel periodo invernale e a dimostrarlo, al di là delle opinioni e considerazioni personali, è certamente il fatto che per la seconda volta Aeroitalia abbia deciso di non mantenere l’impegno sullo scalo trapanese poiché le tratte proposte dal management non sono assolutamente convenienti.

Come noto, infatti, la compagnia aerea Aeroitalia ha deciso di tagliare i voli da Trapani Birgi a Cuneo dal 26 gennaio al 29 marzo, annunciati con grande enfasi solo poche settimane fa. La tratta viene ritenuta poco appetibile e pertanto è stata sospesa in attesa che la stagione calda possa garantire maggiori presenze sull’aeromobile messo in servizio.

E’ la seconda volta che AeroItalia decida di tagliare voli da e per Trapani malgrado gli impegni presi col management guidato da Salvatore Ombra: si iniziò con il volo Trapani-Catania che durò meno di niente e oggi, a distanza di due anni, la vicenda si ripete. E perchè? Perchè non viene soddisfatto il coefficiente di riempimento: il problema è che se c’è domanda le compagnie hanno tutto l’interesse a coprire la tratta perché rende profitti, se invece la domanda è esigua la tratta si sopprime perchè i costi sono superiori alle entrate. E c’è poco da discutere.

E perché una compagnia aerea dovrebbe scegliere una tratta che, alla fine, non si dimostra conveniente?

A spiegarlo è stato  il manager di Aeroitalia  Massimiliano Vignati  proprio nella conferenza stampa che sancì il ritorno del vettore a Birgi: fu il presidente di Airgest, Salvatore Ombra, a proporre le tratte di Parma e Cuneo poiché, a suo dire, riportiamo integralmente le sue dichiarazioni alla stampa “le destinazioni erano davvero strategiche e molto sentite da parte del territorio e siamo sicuri che ci sarà grande richiesta”.

Si è visto.

Una lungimiranza che, non solo procura disagio al territorio tutto della Sicilia occidentale, ma che finisce per danneggiare anche il Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, che su Birgi e su Ombra ha continuato a credere e ad investire. Non a caso nell’ultima finanziaria sono stati disposti investimenti per un totale di 24 milioni di euro in tre anni per lo scalo aeroportuale trapanese, soldi che saranno destinati a promuovere i collegamenti aerei e incrementare il traffico passeggeri. E come saranno ben gestiti, ci chiediamo, viste le strategie attuate sino ad oggi?

Da Ombra e dal management di Airgest, comunque, ad oggi nessuna dichiarazione circa la scelta di Aeroitalia di fare un passo indietro. Aspettiamo il prossimo water cannon per un po’ di visibilità magari in chiave elezioni a Marsala.

Nel frattempo, però, tutti contro Schifani ritenuto l’unico colpevole. E forse lo sarà se continuerà a mantenere lo status quo di un aeroporto che potrebbe diventare un fiore all’occhiello e vero volano di rilancio per un territorio che vuole alzare la testa.

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