Dighe, la Regione chiede l’innalzamento del livello dell’invaso Rubino

La Regione Siciliana ha chiesto al Ministero delle Infrastrutture l’autorizzazione per alzare il livello della diga Rubino, nel Trapanese, da 178 a 180 metri. Questo permetterebbe di aumentare il volume di acqua immagazzinabile, che attualmente è di 4,7 milioni di metri cubi, sufficiente a soddisfare le necessità del comprensorio. Inoltre, si eviterebbero eventuali rilasci di acqua a valle qualora si superasse la quota attualmente autorizzata.

La richiesta predisposta dall’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, tramite il dipartimento Acqua e rifiuti, si basa sulle recenti certificazioni tecniche che attestano la presenza delle necessarie condizioni di sicurezza della diga, sia dal punto di vista del regolare funzionamento in apertura e chiusura fino al 100% dello scarico di superficie sia per quanto riguarda la staticità generale dell’infrastruttura. I tecnici incaricati hanno confermato le verifiche, sebbene il dipartimento regionale Acqua e rifiuti debba realizzare ulteriori interventi di sistemazione che sono stati segnalati. L’ingegnere responsabile dell’impianto, insieme al dipartimento, garantirà un incremento del monitoraggio topografico e geotecnico.

La diga Rubino è già stata recentemente oggetto di significative opere di manutenzione straordinaria e miglioramento. È in corso, poi, un intervento, per l’esecuzione della verifica sismica della diga e delle opere accessorie.

Realizzato tra il 1967 e il 1970 attraverso lo sbarramento del torrente della Cuddia, l’invaso era progettato per giungere sino a quota 184 metri. L’Autorità di vigilanza ha imposto nel 2019 la limitazione a 178 metri, riducendo la capacità utile del bacino idrico a 4,7 milioni di metri cubi d’acqua. Con l’innalzamento richiesto a 180,4 metri l’invaso potrà immagazzinare sino a circa 2,4 milioni di metri cubi in più rispetto all’attuale capacità.

L’obiettivo dell’amministrazione regionale, comunque, è eseguire tutte le opere necessarie a eliminare ogni limitazione d’invaso, così da sfruttare la massima potenzialità dell’infrastruttura.