di Mario Torrente
A Trapani è tempo di processioni. Oggi si apre la Settimana Santa e questa sera alle 19 nella Cattedrale di San Lorenzo si terrà la messa dl Crisma celebrata dal vescovo Pietro Maria Fragnelli mentre da domani inizieranno le processioni. Come tradizione vuole, i primi cortei religiosi a varcare il portone della chiesa delle Anime Sante del Purgatorio saranno quelli delle due Madri Pietà, le rappresentazioni dell’Addolorata che si rifanno all’iconografia della Mater dolorosa. Si inizierà domani, Martedì Santo, con l’uscita, alle 16, della Madre Pietà dei Massari mentre l’indomani, Mercoledì Santo, alle 14.30, toccherà alla Madre Pietà del Popolo affidata al ceto dei fruttivendoli.
Le due immagini, entrambe del Seicento, sono molto simili. Si differenziano per la presenza del pugnale sulla tela della Madonna dei Massari, che ricorda la profezia di Simeone che, in occasione della presentazione di Gesù al Tempio, aveva predetto a Maria che una spada le avrebbe trafitto il cuore. Sul tavolo ci sono invece tre dadi ed una corona di spine. La Madre Pietà del Popolo non ha invece alcun pugnale, mentre sul tavolo ci sono altri simboli della Passione di Cristo, ovvero un chiodo, una punta della lancia ed un flagello. Per il resto le due raffigurazioni dell’Addolorata hanno le stesse caratteristiche e sono davvero molto simili. Cambiano poi le vare: quella dei Massari è in stile neoclassico, barocca quella della Madre Pietà del Popolo.
I due quadri sono molto antichi e si ricollegano all’arte devozionale seicentesca, con un immenso carico di fede e tradizione, portando indietro nel tempo di secoli e abbracciando molte generazioni di trapanesi, trasmettendone l’identità e la storia di un’intera città. Perché le due tele dell’Addolorata che escono in processione il Martedì ed il Mercoledì Santo raccontato storie antiche che parlano di Trapani e della sua gente. In questa narrazione che quattro secoli e passa di fede e ponti generazionali trasmessi di padre in figlio, la Madre Pietà dei Massari porta in quello che un tempo era chiamato il piano di San Rocco, oggi piazza Lucatelli. Questa era la zona dei massari, ovvero di quei lavoratori che si occupavano di trasportare la roba altrui, anticamente riuniti nella Congregazione di San Cristoforo, che aveva sede proprio nella chiesa di San Rocco (dove oggi c’è il polo museale) e successivamente (attorno al 1775) nella chiesa di Santo Spirito (si trovava all’altezza dell’attuale zona di intersezione tra la via Libertà e corso Vittorio Emanuele – ex Rua Grande). Ma ancora prima della congregazione di San Cristoforo c’era la Societas Bajoloroum, sempre collegata alla chiesa di San Rocco, da dove originariamente usciva in processione il quadro della Madonna dei Massari, allora senza vara come adesso. Poi la processione incominciò ad uscire dalla chiesa del Santo Spirito, mantenendo però la tradizione di allestire una cappella in legno dove esporre il quadro durante la notte del Mercoledì Santo.
Fino al 1955 la Madre Pietà dei Massari usciva infatti di mercoledì e non di martedì come adesso. È però rimasta la tradizione di allestire la cappella in piazza Lucatelli, dove il quadro tutt’ora viene vegliato dai fedeli durante la notte. Questo anche perchè anticamente, e precisamente fino al 1937, il quadro veniva custodito nelle abitazioni delle principali famiglie dei massari. Non stava dunque all’interno di una chiesa, come invece avveniva per la Madre Pietà del Popolo. La Madonna dei Massari, quindi, poteva essere vista e venerata da fedeli, solo all’interno della cappella lignea e durante la processione del mercoledì, corteo religioso che aveva comunque un carattere rionale, visto che l’immagine veniva portata esclusivamente nelle zone dove abitavano i massari.
Ma l’esposizione del quadro della Madonna dei Massari nella cappella nell’ex piano San Rocco venne contestata, nel 1885 con tanto di lettera ufficiale inviata al vescovo del tempo, dalla Compagnia di Sant’Anna, che si occupava invece della processione della Madre Pietà del Popolo. Ma le loro ragioni non vennero accolte e la Madonna dei Massari continuò (e continua) a sostare per circa 24 ore nella cappella montata a piazza Lucatelli. Ed in segno di riappacificazione i confrati della Compagnia di Sant’Anna iniziarono a scambiarsi il cero con i massari durante il passaggio della loro processione davanti la cappella con all’interno l’altra Madre Pietà, con i due quadri che vengono posizionati l’uno davanti all’altro. Un rito, quello dello scambio del cero, che si ripete ancora oggi durante la processione del Mercoledì Santo della Madre Pietà del Popolo, introdotta nel 1723 proprio dalla Compagnia di Sant’Anna. Prima di questa data il quadro dell’Addolorata non andava in processione. Ogni tanto usciva dalla chiesa di Sant’Anna, dove era custodito, per essere portato a casa dei fedeli.
Anche questa immagine ci racconta infatti di chiese che non ci sono più, per l’appunto quella di Sant’Anna (dove oggi c’è l’Archivio di Stato) e quella di Sant’Annella, che in seguito fu la sede della Confraternità dove, nei primi decenni del 1600, confluì la Compagnia di Maria Santissima di Custonaci. Questa chiesa, dove si trovava il dipinto che a Trapani era venerato anche come la “Madonna della pioggia”, andò perso durante un incendio nel 1817, esiste ancora (da poco è sede del gruppo “Gesù nell”orto del Getsemani) anche se venne ricostruita a seguito del rogo degli inizi del diciannovesimo secolo. Ha superato lo scorrere del tempo e le bombe della seconda guerra mondiale anche la chiesa dell’Addolorata, in corso Vittorio Emanuele, dove la Madre Pietà del Popolo rimase fino al 1934. Qualche anno prima del trasferimento dell’icona religiosa, il quadro venne affidato al ceto dei fruttivendoli.
Nel 1943, durante i bombardamenti del conflitto bellico che a Trapani fece tanti morti e danni, la Madre Pietà del Popolo si trovava dentro alla chiesa del Purgatorio. L’edificio venne colpito ma il quadro riuscì a salvarsi. La tela venne quindi spostata nella chiesa del Carmine, poi a San Nicola, all’Immacolatella, all’Addolorata ed infine nuovamente nella chiesa del Purgatorio. Fino al 1955 questa processione usciva il Giovedì Santo e la visita ai Sepolcri si effettuava andando dietro alla Madre Pietà dei Massari, che entrava anche nelle chiese. Tra l’altro “a Maronna Putiara”, viene chiamata anche così, è stata la prima icona religiosa della Settimana Santa ad uscire dal centro storico per andare in processione in via Fardella. I gruppi dei Misteri iniziarono a percorrere la via Fardella nel 1947.


La scinnuta delle due Madri Pietà


I servizi sulle scinnute delle due Madri Pietà andati in onda nel tg
(foto Mario Torrente)