A due anni dall’insediamento della nuova amministrazione, il sindaco di Misiliscemi, Salvatore Tallarita, fa il punto sul percorso finora compiuto, sottolineando gli obiettivi raggiunti e rispondendo alle recenti critiche politiche che hanno portato alla decisione di ben tre consiglieri eletti nella lista a sostegno del sindaco di dichiararsi indipendenti e quindi di affrancarsi dalle scelte dell’amministrazione comunale. Fra questi, ricordiamo, c’è soprattutto la presidente del consiglio comunale.
Il primo cittadino rivendica l’impegno costante per dare identità e servizi a un territorio «abbandonato per decenni – parole sue – e oggi dotato di una vera e propria struttura amministrativa operativa, con oltre 30 dipendenti e un municipio attivo a Salinagrande, frutto di un processo di riorganizzazione e informatizzazione».
Per il sindaco «Le contestazioni e le accuse pesanti rivolte senza alcuna proposta alternativa di sviluppo, nascondono evidentemente logiche partitiche che non ci appartengono e non sono affatto veritiere, specialmente in ordine alla trasparenza e alla condivisione di intenti».
Tra i risultati evidenziati: l’apertura dell’asilo nido a Ballottella, un finanziamento da 350 mila euro per la palestra della scuola media, e un maxi-intervento sul torrente Verderame per la messa in sicurezza idraulica del territorio, con fondi complessivi pari a 12 milioni di euro. In arrivo anche un progetto per il recupero di un grande serbatoio idrico dismesso a Marracco, per migliorare la pressione dell’acqua nei Comuni in riserva.
Il sindaco respinge con decisione le accuse di scarsa condivisione e trasparenza, parlando di “strumentalizzazioni” legate a logiche partitiche che – dice – hanno già danneggiato il territorio in passato.
«La nostra è un’amministrazione civica, lontana da certi giochi di potere», ha dichiarato, ribadendo che ogni scelta è stata condivisa con la Giunta e la maggioranza in Consiglio.
Infine, Tallarita si dice certo che i cittadini sapranno distinguere tra chi lavora ogni giorno per costruire e chi – conclude – «tenta oggi di riprendersi ciò che ha distrutto ieri».