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Trapani ricorda il giudice Giacomelli

Una cerimonia semplice, ma densa di significato. Trapani, questa mattina, ha ricordato il giudice Alberto Giacomelli assassinato dalla mafia 36 anni fa. La manifestazione si è svolta nella piazzetta, accanto al Palazzo di giustizia, dedicata alla vittima di Cosa nostra. Presenti, tra gli altri, i figli del giudice: don Giuseppe e Fausta. Alberto Giacomelli era in pensione quando venne assassinato nella frazione di Locogrande. Era il 14 settembre 1988. Il corpo senza vita, rinvenuto dai carabinieri, presentata due colpi di arma da fuoco: uno alla testa, l’altro all’addome. La mafia lo aveva condannato a morte nonostante fosse in pensione. La sua colpa? Quella di aver sequestrato, quando ricopriva la carica di presidente della Sezione misure di prevenzione del tribunale di Trapani, i beni di Gaetano Riina, fratello del boss corleonese. E fu proprio Totò Riina ad ordinare il delitto. Don Giuseppe ha raccontato un aneddoto che evidenzia la caratura ddel giudice e dell’uomo. “Quando ero bambino – ha detto – mio padre mi portava con lui alla Colombaia dove incontrava i detenuti. Mia madre era preoccupata, ma lui la rassicurava: sono persone buone. Ecco lui aveva fiducia nelle persone. E i detenuti mi hanno insegnato a pescare”. A margine della manifestazione, il sindaco Giacomo Tranchida ha annunciato che “il prossimo 21 marzo la Carovana antimafia farà tappa a Trapani per ricordare tutte le vittime di Cosa Nostra”.

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