Qualcosa comincia a muoversi. Dopo anni di silenzio, si riaccendono i riflettori sul mancato avvio dei lavori, nonostante la copertura finanziaria, per la messa in sicurezza del costone roccioso di Monte Monaco, a San Vito Lo Capo, a rischio di frane che mettono, peraltro, in pericolo l’incolumità di quanti percorrono la strada sottostante che conduce alla Riserva dello Zingaro. Strada aperta al traffico nonostante la situazione di pericolo e presa d’assalto soprattutto durante la stagione estiva.
La vicenda ora è approdata all’Assemblea regionale siciliana grazie all’interrogazione presentata dall’onorevole Ismaele La Vardera. Nel marzo del 2021 alcuni massi sono ruzzolati verso valle. Uno ha raggiunto la carreggiata. Un altro si è schiantato contro un immobile. Un altro ancora, di oltre 25 metri-cubi, è rimasto in bilico sulla montagna.
Da allora è stato vietato a tre proprietari di accedere nelle loro ville coinvolte nella frana.
L’Amministrazione, all’epoca dei fatti guidata dal sindaco Giuseppe Peraino, emise le ordinanze di sgombero. Venne approntato il progetto per la messa in sicurezza della montagna e arrivò anche un finanziamento di 500 mila euro per il primo stralcio dei lavori. Dopo quattro anni – nel frattempo al sindaco Giuseppe Peraino è subentrato Francesco La Sala – , però, i lavori ancora oggi non sono stati avviati.
“Ho incaricato – dice il primo cittadino sanvitese – l’ufficio tecnico comunale di fare il punto della situazione per capire come muoverci”. Ora c’è l’interrogazione di La Vardera che chiede che venga fatta luce sulla vicenda. Interrogazione che fa seguito quella presentata in Consiglio comunale, dall’opposizione.