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Bonagia, illuminati gli antichi barconi della Tonnara

Le storiche imbarcazioni della flotta dei Rais esposte a piazza Tonnara nell'ambito del progettro di restauro conservativo.

di Mario Torrente

Ecco i barconi della Tonnara di Bonagia illuminati nella loro nuova “casa”. Con l’accensione delle luci è stato ultimato, quanto meno in questo primo step, il restauro conservativo di ciò che resta della flotta dei Rais.

Lo spostamento nel grande piazzale davanti al porticciolo dei due parascarmi ed un barcone, ormai ridotti piuttosto male col fasciame del tutto aperto, ha sollevato nei mesi scorsi forti polemiche e critiche. Certo, l’alternativa era continuare a fare marcire questi autentici monumenti del mare lasciandoli ancora abbandonati al loro triste destino. Così tra qualche anno non avremmo avuto nemmeno questi tre relitti, indubbiamente piuttosto malconci e male andati. Ma adesso, quanto meno, sono di nuovo in bolla ed in asse. Ed hanno ripreso un po’ delle loro originarie forme.

Le altre tre barche, tra cui c’era la muciara del Rais, invece si sono perse del tutto. Non esistono più. Del tutto andate. Di una imbarcazione resta solo la chiglia. Delle altre due, un ammasso di legni e assi accasciati al suolo. Tra queste c’era uno dei vascelli, sembrerebbe quello di Levante, dotato di corridoi laterali, usati per arpionare e issare a bordo i tonni durante la Mattanza. I suoi resti sono rimasti nell’area che è diventata il cimitero delle antiche imbarcazioni bonagiote, che sono in tutto e per tutto dei reperti di archeologia industriale con tanto di vincoli etno antropologico. Del tutto distrutto anche il primo barcone che apriva la fila, così come la zattera boa che segnalava le reti della Tonnara.

Insomma, della gloriosa flotta dei rais di Bonagia
si è riusciti a salvare solo queste tre storiche imbarcazioni per come sono arrivate nel 21esimo secolo: tutte aperte, con i legni fracidi ed offese da decenni di incuria e abbandono. Pure con i rifiuti per tanti anni abbandonati al loro interno. Ma nonostante tutto, a vederle esposte a piazza Tonnara fanno la loro figura. E questa location al momento resta la migliore soluzione per preservare le barche nell’attesa che si individui un posto dove fare il Museo del Mare dove esporre, per come prospetto dal sindaco di Valderice Francesco Stabile, anche il relitto Grillo. Se e quando sarà recuperata la nave romana del primo secolo dopo Cristo che ai trova a pochi metri di fondale davanti a costa tra il villaggio Anna Maria e Lido Valderice.

Piuttosto, nell’attesa che si completi il progetto di musealizzazione dei barconi della Tonnara di Bonagia, quanto meno non si potrebbe mettere una tabella informativa per spiegare ai visitatori che cosa sono state queste barche in passato? E soprattutto cosa rappresentano adesso nel patrimonio storico, identitario e culturale di Bonagia.

Il loro restauro conservativo è stato finanziato con fondi europei, non gravando quindi sul bilancio del Comune di Valderice. Soldi che, se non spesi dal Flag Torri e Tonnare, sarebbero stati dirottati altrove. Quanto meno questi fondi comunitari hanno permesso di valorizzare ciò che resta dell’antica e gloriosa flotta dei Rais.

Ma la storia, oltre che mostrata nei suoi reperti va anche raccontata. Ecco perché si potrebbe fare una breve e semplice spiegazione, con tanto di qrcode. Si potrebbe anche creare una sezione, con delle foto, sui lavori per il recupero dei parascarmi, sempre per ciò che, dopo decenni di abbandono e degrado, si è potuto restaurare. Davvero poco e tra tante difficoltà e polemiche. Alla fine questo è il risultato finale. Almeno in questa fase. Poi si vedrà. Quando e come ancora è tutto da definire.

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