La macchina delle consultazioni elettorali, dopo l’ufficializzazione della data del 27 aprile per il ripristino delle province Regionali, è ripartita.
La politica sa che, essendo un’elezione di secondo livello, la scelta su chi candidare e come comporre il futuro Consiglio provinciale è solamente demanio di chi, attualmente, siede sugli scranni delle Amministrazioni comunali e dei Consigli comunali.
Come già spiegato precedentemente, infatti, a votare saranno solo i sindaci e i consiglieri di ogni Comune.
Per quanto riguarda le cariche, il presidente della provincia deve essere un sindaco il cui mandato scada non prima di diciotto mesi dalla data di elezioni.
Diversi sono, dunque, i sindaci della provincia di Trapani che non possono scendere in campo per la carica di presidente provinciale.
Potranno invece candidarsi, ad esempio, gli Amministratori di Trapani, Custonaci, Paceco, Alcamo e Mazara del Vallo.
Per quanto riguarda il Consiglio provinciale, la carica è di due anni. In provincia di Trapani i componenti sono in totale tredici.
Resta però un fatto da non sottovalutare: il voto è ponderato. Significa che i sindaci e i consiglieri delle città più popolose, cioè Trapani, Marsala, Mazara del Vallo e Alcamo, avranno un peso maggiore nel voto.
Il 27 aprile sarà quindi una data chiave per il futuro del Libero Consorzio trapanese. Un voto che, pur restando circoscritto agli amministratori locali, avrà ripercussioni concrete sulla gestione di servizi essenziali come scuole, strade e ambiente. Gli equilibri politici nei territori sono in gioco, e il risultato potrebbe incidere anche sulle future amministrative. L’attenzione è alta, perché in queste elezioni non si sceglie solo chi guiderà gli enti, ma anche la direzione che prenderanno nei prossimi anni.