Trapani, assolta ex consigliera comunale

“Assolta perché il fatto non sussiste”. Con queste parole, oggi pomeriggio il giudice Marroccoli del Tribunale di Trapani ha posto fine a una vicenda giudiziaria durata quattro lunghi anni. Al centro del caso, un post pubblicato nel settembre 2021, quando l’allora Consigliere Comunale Anna Garuccio si trovò a commentare, sui social, la caduta di un albero in Piazza Vittorio Veneto a causa del maltempo.

L’ex consigliera, oggi assolta con formula piena, ha scelto fin dall’inizio di affrontare tutto in silenzio. “Ho attraversato questi anni tra indagini e processo senza clamore, confidando nella giustizia – ha dichiarato – e oggi posso finalmente dirlo: la verità è venuta a galla”.

Il post, oggetto della querela, prendeva spunto da una foto pubblicata da Emanuele Barbara, all’epoca social media manager per il Comune di Trapani e anche, paradossalmente, caro amico dell’imputata. In esso, l’ex consigliera criticava la scarsa manutenzione degli alberi cittadini, sottolineando come una corretta potatura avrebbe potuto evitare la caduta della pianta a causa del cosiddetto “effetto vela”.

A generare la querela, fu una frase riferita alla “disonestà intellettuale di chi difende ad ogni costo l’amministrazione”, erroneamente interpretata come un attacco personale nei confronti di Barbara. Tuttavia, la difesa – affidata all’avvocato Giuseppina Stampa del Foro di Trapani – ha dimostrato come il riferimento non fosse personale, evidenziando, tra l’altro, che il nome di Barbara era stato rimosso dal post proprio per evitare equivoci.

“Nonostante la relazione di amicizia, il signor Barbara ha deciso di querelarmi, scegliendo la via giudiziaria invece di un confronto civile – ha affermato l’ex consigliera –. È una ferita che resta, ma oggi prevale la soddisfazione per una giustizia che non si è lasciata influenzare da dinamiche politiche o personali”.

La sentenza odierna solleva interrogativi importanti sul clima politico locale. “Rimane un’amara riflessione – conclude –: in una politica che dovrebbe vivere di confronto e contenuti, c’è ancora chi preferisce tentare di eliminare l’avversario a colpi di querele, piuttosto che attraverso il dialogo e il merito delle idee”.