di Fabio Pace

Un decreto che avrebbe la funzione di razionalizzare il trasporto aereo indicando gli aeroporti operativi. Un elenco non lunghissimo di 25 aeroporti, alcuni anche più piccoli, sia come dimensione di aerostazione, sia come traffico passeggeri, di Trapani – Birgi. Trapani, però, non è nell’elenco degli scali indicati come operativi. Ne conseguirebbe una prolungata chiusura fino al 14 di luglio. Il motivo: non è chiaro, ma non si tratterebbe di una discriminazione o della volontà di penalizzare lo scalo trapanese. Si tratterebbe invece di una semplice ma colpevole dimenticanza, semmai si può definire tale il mancato inserimento di Trapani Birgi. Fonti romane attribuirebbero tale responsabilità a una mancata richiesta di riapertura dello scalo da parte di Airgest. La società trapanese, dal canto suo, osserva che in ogni riunione operativa, presente ENAC, l’Ente Nazionale di Aviazione Civile che regola le dinamiche degli aeroporti e della compagnie aeree in Italia, è stato reso noto sia la data della ripresa dei voli, 1 luglio, sia la data di piena operatività tecnica dell’aeroporto, fissata nel 21 giugno. È vero il contrario: un aeroporto indica, semmai vi fosse la necessità di una chiusura, attraverso i Notam agli enti aeronautici. Potrebbe essersi trattato di un difetto di comunicazione tra ENAC e il Ministero delle infrastrutture. In ogni caso Airgest ha già inviato una nota sia la ministero, sia all’Enac e i vertici della società hanno già ripetutamente interloquito con il vicemistro Giancarlo Cancelleri per tramite del Presidente della Regione, Nello Musumeci (la regione è socio al 99% di Airgest). Non appena la nota di Enac sarà ufficializzata al ministero Birgi dovrebbe rientrare nell’elenco degli aeroporti operativi. Una vicenda che ha del paradossale e si sovrappone alle polemiche sull’abbandono dello scalo da parte di Alitalia. Emergono intanto dettagli di tipo economico sulla decisione della compagnia di bandiera che avrebbe quantificato le perdite sulle rotte di Roma e Milano di quasi 3 milioni di euro nel 2019. Ci si chiede però a questo punto perché Alitalia abbia partecipato ai bandi se volare da Trapani ha costi così elevati da non riuscire neppure a pareggiare i conti.