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giovedì, Marzo 28, 2024
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La Toscano ed il primato della politica

Dopo l'archiviazione per il sindaco di Erice nell'approfondimento di oggi ascolteremo il presidente di Telesud.


La vicenda è nota: il sindaco di Erice Daniela Toscano, indagata “per il caso parcheggi” con tanto di misura restrittiva sulle spalle, non si dimise affrontando l’inchiesta in una condizione politico-amministrativa oggettivamente scomoda. Dopo 10 mesi gli è arrivata l’archiviazione, su richiesta della stessa Procura, dopo che, per l’ennesima volta, il Tribunale del Riesame aveva asfaltato l’ordinanza cautelare. Come al solito, dopo le notifiche, il fuoco di dichiarazioni, quasi sempre interessate – come ormai da abitudine nel panorama politico locale e nazionale – dell’avversario di turno. Una triste monotonia che si ascolta a qualsiasi latitudine e per qualsiasi colore politico che trovo di un fastidioso infatilismo che non aiuta minimanete a ciò che dovrebbe essere,  oggi, la vera priorità, ovvero il primato della Politica e non delle Procure. Ma si sa, per i “politici” di oggi (si fa per dire…) è assai facile lanciarsi sulla tastiera dei PC; ben più difficile bacchettare un PM. Per loro c’è sempre la parolina dolce…,”fiducia nella magistratura, l’indagine farà il suo corso, ecc”. Insomma, MAI intralciare il manovratore. Dio non voglia che dovessi finirci io sotto la loro lente, magari proprio per quella parolina che mi potevo evitare. Ma si sa, il coraggio non si compra dal fruttivendolo. Anche chi scrive suggerì alla Toscano di dimettersi; senza alcun interesse, quasi “fraternamente” conoscendo Daniela da sempre. Dimissioni di assessori uno dopo l’altro, un brutto clima che si respirava e che annunciava “inchieste bis”; insomma, pensavo che sarebbe stato meglio per lei tirarsene fuori e difendersi nel procedimento, così come fatto da altri suoi colleghi. Tutte scelte legittime e comprensibili. Cionodimeno, col senno di poi, sono contento che non si sia dimessa restando in carica. La mia non è una valutazione politica; quella la lascio agli ericini. Lo sono perchè credo che la Politica debba avere uno scatto d’orgoglio smarcandosi da questo populismo aberrante; magari anche il coraggio di una riforma legislativa, “rendendo più netti i confini delle ipotesi di reato”, che metta argine al dilagare inquirente. Ovviamente, non mi riferisco a questa inchiesta specifica. Ci saranno stati anche gli elementi per l’indagine; ma certe “forzature”, che vanno contro ogni logica e “calate” nelle richieste di ordinanze cautelari che si sa perfettamente invaderanno il processo democratico liberamente determinato dal voto, sono inaccettabili. Leggere – inserito nel calderone accusatorio – che si dia per tornaconto elettorale qualche migliaio di euro, assolutamente permesso dalla legge, ad una Pro Loco o associazione, più o meno vicine alla propria maggioranza, che ha come scopo quello di promuovere eventi piuttosto che organizzare feste del Santo Patrono è di una arroganza smisurata, ancor prima che di una debolezza inquirente disarmante. Qualcuno dovrebbe spiegarmi a chi, invece, un Sindaco debba dare queste somme? Ad un macellaio che magari è anche un mio avversario politico? Ma ormai ogni fisiologico dialogo amministrativo viene amplificato dalla lente d’ingrandimento dell’intercettazione facile tramite una stampa compiacente col megafono populista dei social. Ed infatti il Presidente dell’ANCI De Caro ha affermato l’ovvio in una recente intervista: “Ormai fare il Sindaco è troppo pericoloso, si rischia ad ogni firma. Chi ha un bel lavoro non si candida.” Ed a corredo porta numeri: “fra il 2016 e 2017 ci sono stati 7000 indagati per abuso d’ufficio. Di questi, meno di cento sono stati condannati. È evidente la sproporzione. Nel frattempo la vergogna di incrociare i propri cittadini abbassando lo sguardo.”  Per questo la Politica deve riappropiarsi del suo primato stigmatizzando una Magistratura che non può rifugiarsi sull’ormai trito e ritrito “noi applichiamo semplicemente la legge”. In parte è certamente vero; tuttavia, un PM ha ampi margini discrezionali per scindere la pervicacia dal dovere d’ufficio. Non mi pare che ciò sia spesso accaduto nella storia recente, anche quando si tratti di magistrati capaci ed onesti intellettualmente. Tutto ciò ha provocato un decadimento qualitativo della classe politica; e tutti noi stiamo a guardare ingnavi.

Massimo Marino
Presidente di Telesud 

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