di Mario Torrente
L’Unione maestranze lancerà una proposta per il recupero della “Mano del Miracolo di Sant’Alberto”, l’immagine che si trova nel prospetto di una abitazione della via Biscottai, nel centro storico di Trapani, e che richiama una antica leggenda che ancora oggi viene ricordata in città.
La mano del miracolo di Sant’Alberto” si trova nel prospetto di una abitazione della via Biscottai, tra il porto e Corso Italia, e secondo una leggenda trapanese proprio qui Sant’Alberto salvò un bambino caduto da un’abitazione, episodio ricordato in diversi suoi scritti dal ricercatore archivistico Salvatore Accardi, che da anni chiede di restaurare e recuperare “La mano del miracolo”, coperta dai fili e con la scritta “Profeta Zaccaria” quasi non più leggibile a causa dei detriti. Eppure dare una sistemata a questo simbolo di Trapani, ripulendolo e spostando i fili, non richiederebbe chissà quali sforzi.
Si potrebbe anche mettere una tabella con un qrcode per indicare “La mano dei miracolo” di Sant’Alberto in una delle strade più antiche e cariche di storia della città di Trapani. E pochi giorni dopo la ricorrenza del santo patrono di Trapani il presidente dell’Unione Maestranze Giovannello D’Aleo ha annunciato l’intenzione di volere restaurare la mano del Miracolo di Sant’Alberto. Praticamente l’Unione Maestranze della processione dei Misteri si farà carico di chiedere la rimozione dei cavi che passano sopra l’immagine. D’Aleo ha anche prospettato, nell’ambito dell’intervento di pulizia, restauro e recupero, l’ipotesi, sempre dopo avere avuto tutte le autorizzazioni necessarie da parte degli enti competenti, di realizzare una cornice di intonaco predisponendo anche una luce led per rendere la mano e la scritta visibili anche la sera. Insomma, l’obiettivo è di preservare e valorizzare questo simbolo tutto trapanese in una strada, la via Biscottai, molto antica e carica di storia.
La via Biscottai porta infatti indietro di secoli: un tempo era il cuore vivo della città con ben ben dieci chiese, a partire da quella di San Giacomo, oggi l’attuale Biblioteca Fardelliana. Nonostante gli stravolgimenti degli ultimi 150 anni, questa strada conserva un immenso carico di memoria che meriterebbe ben più attenzione. Anche il nome della strada è un tuffo nella storia antico millenni: un tempo era infatti chiamata Rua di Rodio, riavvolgendo la clessidra di oltre 2200 anni, nel periodo della prima guerra punica ed alle eroiche gesta del trapanese Rodio. Successivamente prese il nome di Strada dei Biscottari, andando così a legare l’identità di questa zona alla gente che per secoli ha vissuto tra queste case ed il mare. Il nome “biscottari”, come spiegato dallo stesso Accardi, deriverebbe infatti dalle gallette, simili per l’appunto a dei biscotti, che marinai e pescatori mangiavano a bordo delle loro barche durante la navigazione e battute di pesca.
Il carico di memoria conservato nella via dei Biscottai è testimoniato da tanti simboli, come una lapide che ricorda il terremoto del 1726 e la stessa “Mano del miracolo”. Ma qui venne anche scolpita la statua di Sant’Alberto, chiamato “della Marinella”, oggi custodita nella chiesa del Rione Palma costruita nella periferia di Trapani negli anni Sessanta e dedicata proprio a Sant’Alberto, dando oggi il nome a tutto il quartiere. La statua, completamente rivestita in argento, venne scolpita da Domenico Nolfo per iniziativa del ceto dei pescatori della “Marina Piccola” ed era custodita nella chiesa anticamente chiamata “Nostra Signora del Parto”, in seguito Madonna della Grazia.
Tra l’altro in queste chiesa rimase inizialmente la statua della Madonna di Trapani non appena arrivò in città. A memoria di ciò, nel terzo altare della chiesa c’era un quadro che raffigurava Maria Santissima di Trapani. E proprio qui la congregazione dei pescatori della Madonna della Grazia, come segno di devozione a Sant’Alberto, che secondo la tradizione nel Seicento salvò Trapani dalla peste, fece costruire una bellissima “statua settipalmare tutta in argento“, ha ricordato Accardi in un suo testo, che ogni anno i consoli dei pescatori “mostravano nella strada de’ Biscottara“.
Della chiesa della Madonna della Grazia, che dava il nome anche ad una porta che si apriva sul porto, purtroppo oggi non resta più nulla. La statua di Sant’Alberto della Marinella, restaurata più volte nei secoli, l’ultima volta del 2003, si può invece ammirare ancora nell’altare centrale della chiesa del Rione Palme. nella zona nuova di Trapani. Ma le sue origini ci portano in via Biscottai, dove secoli addietro fu fortemente voluta dai pescatori della Marina piccola. Come segno di devozione al Santo patrono della città di Trapani.