“Aiutateci a far scendere gli over 65 dai ponteggi”. È l’appello che il segretario provinciale della Fillea Cgil, Enzo Palmeri, ha rivolto, con una nota, ai deputati nazionali espressione del territorio trapanese, invitandoli a “contribuire, con la Legge di bilancio per il 2022, a un atto di giustizia sociale per i lavoratori delle costruzioni”.

“Chiediamo – dice il segretario Enzo Palmeri – di inserire uno specifico comma nella Legge di bilancio 2022 che porti da 36 a 30 gli anni necessari per accedere all’Ape Sociale, il cosiddetto anticipo pensionistico. Si tratta di un comma che salverà molte vite”.

Gli operai edili sono, infatti, i più esposti a usura, a malattie professionali, a incidenti gravi e invalidanti spesso, purtroppo, mortali. Inoltre, il lavoro degli edili non è mai a tempo indeterminato, ma segue l’evoluzione del cantiere ed è, pertanto, discontinuo, con ricadute negative sulla carriera previdenziale, che si attesta, in media, tra i 26 e i 30 anni di contributi.

“Per gli edili – scrive Palmeri – la pensione è quasi un miraggio. Con l’attuale impianto normativo, su decine di migliaia di operai over 63, meno di 2000 lavoratori in tutta Italia e solo qualche unità a Trapani sono riusciti ad andare in pensione con I’Ape sociale. Gli altri, invece, restano sulle impalcature e, in età avanzata, il rischio di cadere è massimo, come dimostra la strage che sta accompagnando la ripresa del settore”.

La Fillea Cgil snocciola i dati, su base nazionale, delle statistiche legate agli incidenti sul lavoro: il 30 per cento degli infortuni nei cantieri coinvolge lavoratori over 50, il 13 per cento coinvolge lavoratori over 55, il 70 per cento delle malattie colpisce lavoratori tra i 50 e i 64 anni, mentre l’11 per cento gli over 65. Un incidente mortale su quattro riguarda gli over 55.

“In provincia di Trapani – dice Palmeri – gli operai dichiarati in cassa edile, dal 1 ottobre 2020 al 30 settembre 2021, hanno un’età compresa tra i 52 e i 62. Come risulta evidente, nonostante la grande ripresa del settore, grazie all’effetto trainante dei bonus edili, I’età media dei lavoratori continua a essere molto elevata e addirittura supera il 36 per cento del totale. Questo dato sottolinea l’impossibilità di raggiungere anche i 36 anni di contributi, una vera ingiustizia che costringe gli edili a lavorare, con maggiori rischi, fino a tarda età”.