lunedì, Gennaio 20, 2025
11.8 C
Trapani
HomeAttualitàTra "Città creativa della gastronomia" e "Riserva della biosfera"

Tra “Città creativa della gastronomia” e “Riserva della biosfera”

In provincia di Trapani si punta all'ottenimento di due importanti riconoscimenti Unesco.

di Mario Torrente

In provincia di Trapani si punta all’ottenimento di due importanti riconoscimenti Unesco. I promotori dei due progetti sono il Distretto turistico per la “Città creativa della gastronomia”, la Camera di commercio di Trapani per la “Riserva della biosfera. In questo focus facciamo il punto su queste due candidature che rappresentano un’importante opportunità per il territorio.

LA CITTA’ CREATIVA UNESCO DELLA GASTRONOMIA

Comincia a prendere forma la candidatura di Trapani a Città creativa dell’Unesco della Gastronomia. Il progetto è ambizioso è punta ad ottenere un riconoscimento che permetterebbe a Trapani di essere l’unica città creativa Unesco per la gastronomia nel sud Italia: attualmente sono tre, tutte concentrate nel Nord. Si tratta di Parma, Alba e Bergamo. Negli otto cluster, ovvero Artigianato e Folk Arts, Architettura, Media Arts, Cinema, Design, Letteratura, Musica e Gastronomia, le località italiane presenti nel network delle Città creative Unesco sono 14, ovvero Bologna, Fabriano, Torino, Parma, Roma, Alba, Carrara, Milano, Pesaro, Bergamo, Biella, Como, Modena e Bolzano, e lavorano insieme con l’obiettivo di porre la creatività e le industrie culturali al centro dei loro piani di sviluppo a livello locale e cooperare attivamente a livello internazionale. A livello mondiale le città creative sono complessivamente 350.

Tutti questi numeri sono stati snocciolati nei locali di Sicindustria, sede del Distretto Turistico della Sicilia Occidentale, nel corso della presentazione del dossier della candidatura alle istituzioni e agli operatori turistici della provincia. Si tratta della conclusione di un percorso di confronto con il territorio confluito nel dossier che il 3 febbraio prossimo sarà presentato alla Commissione nazionale italiana Unesco, primo step per ottenere l’importante riconoscimento. Se il progetto sarà selezionato, il dossier sarà presentato, entro il 3 marzo, all’Unesco a Parigi. Il dossier è stato illustrato dalla presidente del Distretto Turistico, Rosalia D’Alì e dal consulente Cristiano Casa, che ha contributo a far ottenere il riconoscimento nel 2015 alla città di Parma: è costituito da sei progetti che coincidono con sviluppo del territorio. Di questi, tre sono a livello internazionale e tre a livello locale. La progettualità internazionale ha l’obiettivo di promuovere il dialogo interculturale affrontando temi come l’integrazione, il rispetto delle diversità, la tutela dell’ambiente e della biodiversità, elemento essenziale sarà il confronto con le altre città del network delle città creative Unesco. In tale contesto la gastronomia sarà un driver fondamentale. I progetti su base locale identificano soluzioni per rispondere alle sfide che il territorio della provincia di Trapani sta affrontando, dalla valorizzazione delle risorse naturali, ambientali, storiche, naturali, alle problematiche socio-economiche attuali.

LA RISERVA DELLA BIOSFERA

Ai primi di novembre alla Camera di Commercio di Trapani si è tenuta una riunione per lanciare la candidatura a Riserva della biosfera Unesco per le saline di Trapani e Marsala. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti dei Comuni di Trapani, Marsala, Misiliscemi e Paceco e la direttrice della Riserva delle Saline. L’iniziativa è stata promossa dalla Camera di Commercio di Trapani e fa seguito alla convention sul turismo tenuta lo scorso dicembre dal titolo “Aspettando il solstizio d’inverno”. Durante quel convegno venne lanciata l’idea di candidare le saline a patrimonio Unesco. Adesso se ne torna a parlare, ma per l’avvio della procedura per fare entrare le saline di Trapani e Marsala nella rete mondiale delle Riserve della biosfera Unesco. L’iter per la candidatura è stato illustrato nella sala giunta dell’ente camerale dal geografo Giorgio Andrian, ex funzionario Unesco che oggi si occupa di candidature Unesco.

Il riconoscimento Unesco per le saline di Trapani e Marsala potrebbe arrivare con il programma Mab attraverso la qualifica internazionale di “Riserva della biosfera”. Si tratta di aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui, attraverso un’appropriata gestione del territorio, si associa la conservazione dell’ecosistema e la sua biodiversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali. Una definizione che calza a pennello con le saline di Trapani e Marsala, dove tra l’altro sono operative da molti anni due Riserve. Aree protette che rappresentano uno scrigno di biodiversità ma anche di storia, cultura e tradizione dove l’attività dell’uomo si intreccia con i delicati equilibri tra acqua, terra e cielo. Una linea di costa dove si intrecciano habitat, paesaggi e mulini in un mosaico di vasche e canali con il loro giro dell’acqua e i cumuli di sale. Un tratto dalla infinita bellezza della cuspide della Sicilia occidentale che può diventare anche un viaggio a ritroso nel tempo nelle “Terre dei Fenici”. A questa attività di protezione dell’ambiente, che nella Riserva delle Saline vede in prima linea il Wwf, si potrebbe aggiungere il “sigillo” dell’Unesco attraverso il “programma sull’uomo e la biosfera”, il “Mab” per l’appunto che sta per “Man ad Biosphere”, incentrato sull’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali anche attraverso attività di ricerca, controllo, educazione e formazione.

Fanno parte di questa Rete mondiale 727 siti in 131 paesi, di cui 21 in Italia. Ma in Sicilia non c’è ancora alcuna Riserva della Biosfera. Quella delle saline di Trapani e Marsala, qualora arrivasse questo importante riconoscimento Unesco, sarebbe la prima nell’isola, che entrerebbe così a fare parte di un programma nato nel 1971 come strumento di gestione integrata, oggi diventata una buona pratica ed un valido strumento di sviluppo sostenibile. Si potrebbero dunque aprire nuovi scenari per il patrimonio naturalistico e antropologico compreso tra Trapani e Marsala e l’avvio del percorso per la presentazione della candidatura è partito dalla Camera di Commercio nel corso dell’incontro, convocato ai primi di novembre dal presidente Pino Pace.

Come ovvio, ci sono diversi adempimenti che vanno dallo studio di fattibilità alla presentazione del dossier per arrivare al piano di gestione. La check list delle cose da fare prevede il coinvolgimento di diversi attori e nei prossimi mesi dovrebbe portare anche all’avvio di incontri e tavoli di lavoro per arrivare all’invio della documentazione per la formalizzazione della candidatura prima al Ministero dell’ambiente e poi alla Commissione nazionale Unesco. C’è già una tabella di marcia ed una prima scadenza da rispettare: entro dicembre dovrebbe essere inviato un primo documento propedeutico all’avvio dell’iter per la fase di candidatura, che dovrebbe durare due anni. Partendo a fine 2024 per il 2027 si saprà se la Riserva della biosfera nelle saline di Trapani e Marsala diventerà realtà o meno.

Altre notizie