di Mario Torrente
Da stasera i due grandi quadranti degli orologi di Palazzo Cavarretta sono di nuovo illuminati, con le lancette che segnano l’ora e la data dopo due anni e mezzo di fermo. Adesso, finalmente, è tutto acceso. L’impianto è stato ripristinato da Danilo Gianformaggio, della ditta “Manutentori del Tempo”, con i lavori disposti dall’amministrazione comunale di Trapani. Ed anche le lancette dell’antichissimo orologio astronomico di Porta Oscura sono tornate a muoversi, rintocco di campana compreso. C’è ancora qualche ultima cosa da sistemare, ma nel complesso si può dire che l’orologio di Palazzo Cavarretta è di nuovo in funzione, segnando lo scorrere del tempo dopo quasi due anni di fermo.
I due grandi quadranti sopra le statue di Sant’Alberto, la Madonna e San Giovanni Battista, sono uno dei simboli della città. L’orologio ed il calendario dominano la Loggia con l’alto pennone della bandiera italiana nel meraviglioso palazzo dove il tricolore sventolò la prima volta il 30 gennaio del 1848. E dove aveva sede il Senato cittadino. Oggi è la “casa” del Consiglio comunale, il luogo della democrazia e delle libertà che appartiene a tutti i trapanesi.
Gli orologi di Palazzo Cavarretta iniziarono a dare problemi nel 2020, durante il periodo della pandemia, tra un lockdown e l’altro e nel 2021 si fermarono definitivamente. Sembra che il malfunzionamento sia dovuto ai piccioni entrati nella torre dell’orologio che con i loro escrementi avrebbero finito col danneggiare il sistema che ne regolava il funzionamento.
Oltre ai due quadranti di Palazzo Cavarretta era pure rimasto fermo un altro pezzo di storia della città, l’orologio astronomico che si trova sopra porta Oscura, l’unica dell’originario nucleo abitativo di Trapani, risalente ai Cartaginesi. Da qui sono passati millenni di storia, molti dei quali scanditi dalla ultra secolare Torre dell’orologio, che è sicuramente uno dei tesori della città, un vero fiore all’occhiello.
L’orologio astronomico venne realizzato nel 1596 dal mastro trapanese Giuseppe Mennella. Ma sembra che ancora prima, sopra Porta Oscura, ci fosse un altro orologio, ancora più antico che accoglieva le barche che arrivavano da Ponente arrivandosi a sentire, come riportano gli storici, fino al lato di Levante della città. Quindi lungo l’asse della attuale via XXX Gennaio. Sul finire del sedicesimo secolo venne poi realizzato quello arrivato, forse quasi miracolosamente, ai giorni nostri. Si tratta di un vero e proprio monumento, davvero da preservare e valorizzare. E soprattutto da fare conoscere dei dettagli. Qui tutto è una storia da raccontare nei dettagli. Per esempio il marmo a suo tempo usato proviene dalla cava Rizzuto di Valderice. Ma ogni singolo ingranaggio è una narrazione con il filo conduttore dello scorrere del tempo. E di tutta la vita trapanese passata da sotto l’arco di Porta Oscura.
????’???????????????????????????????? ????̀ ???????????????????????????? ???????????? ???????????????????????????????????? ???????????? ???????????????? ???? ???????????? ????????????????????????????. Il primo quadrante, quello superiore, è un conta ore. All’epoca non esistevano infatti minuti. L’orologio, dove sono indicati i segni zodiacali, fa vedere gli equinozi ed i solstizi. Il 21 di ogni mese mostra il cambio del segno zodiacale. Nel quadrante inferiore il foro grande rappresenta invece la terra attorno al quale ruota, in 29 giorni, 12 ore e 24 secondi, la luna. Questa seconda sezione mostra dunque tutti i quarti lunari, il novilunio, la luna piena e la luna calante. L’orologio astronomico, dopo essere rimasto fermo per 300 anni, nel 2011 tornò a funzionare grazie a Danilo Gianformaggio che lo ristrutturò, ricostruendolo nella parte meccanica e nelle lancette. Suo zio Francesco per decenni fu il manutentore degli orologi di Palazzo Cavarretta. L’azienda Gianformaggio, undici anni fa in occasione dei 50 anni di attività, donò infatti alla città di Trapani il restauro dell’antichissimo orologio astronomico che oggi è l’unico di questo genere da Roma in giù. Fino a circa un anno e mezzo fa era pure attivo dopo essere rimasto fermo per tre secoli.
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