Risponde Massimo Di Gregorio, consigliere comunale a Valderice e capo della minoranza.
Perché la variante al PRG è un’occasione mancata?
Perche stravolge l’identità urbanistica di Valderice senza indicare linee di sviluppo credibili. Perché non rispetta le direttive che all’unanimità il Consiglio comunale ha fornito al Tecnico che dovevano essere garanzia nei confronti dei cittadini e del Governo locale. In merito, infatti, è facile dedurre la totale mancanza di controllo e vigilanza – prima dell’adozione della variante effettuata dal Commissario ad acta – da parte dell’Amministrazione comunale, sia rispetto al complesso delle numerose criticità tecnico-urbanistiche facilmente rilevabili, sia in termini di salvaguardia delle risorse ambientali, paesaggistiche e del patrimonio arboreo che caratterizza il territorio di Valderice. Inoltre le note inviate al Sindaco e trasmesse al tecnico, da oltre 200 persone, hanno rappresentato un’anomalia del procedimento amministrativo che ha determinato una disparità di trattamento fra i cittadini sopratutto nel momento in cui gran parte di queste sono state calate nella variante a discapito di chi non ha avuto il privilegio di sapere.
Come sarebbe la vostra Valderice eco compatibile?
Noi immaginiamo uno strumento urbanistico che salvaguarda, da interventi edificatori, l’antica Pineta di San Barnaba e il Parco suburbano di Misericordia. Bisognava incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente e la rigenerazione urbana senza stravolgere l’identità urbanistica di città-giardino. Ecco perché bisognava evitare di prevedere interventi che possono determinare forme di speculazione edilizia selvaggia che alla lunga potrebbero produrre anche un decremento del valore del mercato immobiliare.
A Valderice siamo al punto di non ritorno?
No. Ma è necessaria, a nostro avviso, una rielaborazione della variante: salvaguardando le risorse ambientali, razionalizzando le sovrabbondanti previsioni di zone destinate a insediamenti turistico-alberghiere basandoli su uno studio del fabbisogno ricettivo del nostro territorio, prevedendo un piano parcheggi essenziale ed evitando incrementi di cubatura eccessivi nella Via Vespri e nel Borgo antico di San Marco. Dulcis in fundo: giù le mani dalla storica Pineta di San Barnaba e dal Parco suburbano di Misericordia.