Istanza di fallimento per EnergeticAmbiente

Udienze venerdì a Milano per l'azienda d'igiene urbana.

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EnergeticAmbiente, società che fa capo a Biancamano S.p.a., fra i primi operatori in Italia nei servizi integrati di Igiene Urbana, gestione e controllo del ciclo completo dei servizi ambientali, vede a rischio il suo futuro. Venerdì, infatti, il Tribunale di Milano dovrà pronunciarsi sull’istanza per l’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria del Gruppo, cui fa parte anche Aimeri Ambiente. Società assai note sul territorio perchè aggiudicatarie di vari appalti della raccolta differenziata in molti comuni siciliani. Oggi, EnergeticAmbiente svolge il servizio a Trapani, Marsala e Salemi oltre che a Catania con un livello occupazionale di quasi 500 lavoratori. Un problema sociale enorme, quindi, com’è facile intuire. I CDA delle 3 aziende si sono insediati lo scorso 10 dicembre, hanno provato sin da subito un tentativo di rilancio del Gruppo, volto alla continuità aziendale, al soddisfacimento dei creditori e alla salvaguardia di oltre 1200 lavoratori in tutto il Paese ma la Procura di Milano ha ritenuto ugualmente di dare seguito alle istanze di fallimento presentate nei confronti di Aimeri ed Energetica in ragione di un presunto stato di insolvenza contestando alle stesse l’incapacità di soddisfare le proprie obbligazioni. Da qui, la richiesta al Ministero dello Sviluppo Economico per l’amministrazione straordinaria. Biancamano, pur nella convinzione che potessero esserci i presupposti per il risanamento, ha ritenuto che non restasse altra soluzione che la procedura concorsuale ritenendo che costituisca il miglior strumento per la tutela dei lavoratori e dei creditori con concrete prospettive di recupero dell’equilibrio economico e finanziario del Gruppo. Ma lo scoramento del personale siciliano è palpabile; da oltre 10 anni a dare anima e corpo – come riconosciuto nero su bianco dallo stesso CDA – ad un progetto ed una realtà nevralgica per lo sviluppo economico ed ambientale dell’isola che a breve potrebbe vedere il suo epilogo. E poi, malauguratamente, quale futuro li attende? È probabile che il servizio non avrà lunghi contraccolpi; gli interessi in questo settore sono tanti e certamente non mancheranno altri players che possano subentrare negli appalti in essere. Non è da escludersi un intervento diretto delle Amministrazioni, e delle massime istituzioni del territorio, a salvaguardia dei posti di lavori La speranza, infatti, ė che il livello occupazionale – certamente per gli operativi ma anche per il management locale che nessuna colpa ha sulle sventure aziendali ed anzi ha dimostrato “senso di responsabilità e professionalità”, con i fatti, restando al suo posto, “in questo delicato momento”, nel suo fondamentale servizio pubblico sul territorio – possa trovare l’adeguata tutela come meritato in questi anni.