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Ex Convitto Sant’Agostino, al via i lavori di ristrutturazione

Partiranno a breve i lavori di ristrutturazione dell’ex convitto di Sant’Agostino a Mazara del Vallo.

Resi possibili grazie a un finanziamento di quasi 7 milioni di euro di fondi del PNRR, i lavori dovrebbero concludersi ad aprile del 2025.

La struttura, di circa 1300 metri quadri, diventerà Casa dell’Associazionismo mazarese. L’obiettivo sarà quello di ridurre i fenomeni di marginalizzazione e disagio sociale.

A renderlo noto, il sindaco Salvatore Quinci e l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Vito Corrente.

«Siamo lieti – ha commentato l’assessore comunale al Welfare e Inclusione Isidonia Giacalone – che si concretizzi un grande progetto elaborato dall’amministrazione Quinci nella passata consiliatura. Grazie alla sinergia tra l’assessorato Lavori Pubblici e l’assessorato al Welfare con la supervisione del sindaco Quinci rivitalizziamo il centro storico e diamo una casa al mondo dell’associazionismo».

L’immobile si trova in Via San Agostino, in pieno centro storico. Si sviluppa su due piani fuori terra su una superficie coperta di circa 1300 metri quadri, oltre alle aree scoperte di pertinenza.

Un tempo ospitava al piano terra i servizi direzionali nei vani destinati ad uffici nonché i servizi collettivi di infermeria, ambulatorio, sala per attività didattica, refettorio, mensa e locali annessi per cucina, dispensa, lavanderia. Al primo piano, invece, trovavano posto i locali destinati ad uffici, alloggio assistenti e dormitori.

Negli ultimi anni la struttura risulta degradata. Da qui la necessità d’intervento.

«L’idea progettuale – si legge nella relazione illustrativa – è quella di individuare un luogo fisico (un edificio in disuso qual è l’ex convitto di Sant’Agostino) da trasformare, attraverso un approccio di progettazione partecipata, in una struttura dedicata ai giovani, ad artisti locali ed immigrati, ad artigiani e creativi, prevedendo atelier, laboratori artigianali, sale espositive ed in genere spazi per attività collettive, sociali, culturali, per la formazione e ricreative di vario genere. Un luogo di incontro e di contaminazione autogestito per coniugare la dimensione locale alla dimensione globale. La realizzazione di tale progetto all’interno di uno spazio dismesso o in disuso potrebbe fungere da importante magnete delle energie creative presenti sul territorio e da incubatore di progettualità sociale».

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