La dodicesima edizione delle Giornate FAI d’Autunno si è appena conclusa, portando a casa ottimi risultati a livello nazionale.
Ottimo riscontro arriva anche da Trapani: il Cimitero Monumentale della città, che è stato raccontato dai Ciceroni (cioè studenti di alcune scuole trapanesi) è stato infatti molto apprezzato dai visitatori.
Tante le storie raccontate: quella di Antonino Turretta, chirurgo trapanese che si cimentò in interventi difficili che nessuno, prima di lui, aveva eseguito e che scelse di rimanere a Trapani. La Famiglia D’Alì, la famiglia Platamone, la famiglia Fardella e, ancora, Salvatore Matera, artista molto stimato in città, protagonista di una splendida statua che lo immortala nel momento della sofferenza per la scomparsa della madre.
«L’idea di far conoscere al grande pubblico il Cimitero Monumentale di Trapani si è rivelata originale e vincente – ha detto Nicola Adragna, capo delegazione del FAI Trapani -. Siamo molto soddisfatti dell’esito delle Giornate d’Autunno appena concluse, che hanno visto un intenso afflusso di visitatori, curiosi all’entrata ed entusiasti all’uscita. La soddisfazione per la Delegazione FAI di Trapani deriva dall’aver visto cittadini trapanesi, turisti, famiglie con bambini, che si sono complimentati non solo perché hanno potuto ammirare la bellezza e apprendere la storia che il nostro cimitero racchiude, ma per la bravura delle nostre guide ed in particolare dei nostri giovanissimi Apprendisti Ciceroni. Oltre a tutti i componenti della Delegazione, ci tengo a fare alcuni ringraziamenti speciali: agli alunni Ciceroni, alle istituzioni scolastiche del territorio che ci hanno supportato con insegnanti e ragazzi, all’amministrazione comunale, a Rita Barraco ideatrice della proposta, all’architetto Carmelo Pizzitola, a Roberto Valenti, Sarah Pianelli e tutto il neo costituito Gruppo FAI Giovani di Trapani, vero motore organizzativo dell’evento e del successo ottenuto. Entusiasmo, passione, originalità e attenzione per ambiente e beni culturali sono gli elementi che caratterizzano l’attività del FAI. Ci auguriamo che tanti ancora, specie tra le nuove generazioni, vogliano unirsi a noi nell’opera di salvaguardia e promozione del bello nel nostro territorio».