Avrebbe scalato le gerarchie diventando di fatto il braccio destro del capo-mandamento di Mazara del Vallo, Dario Messina in atto detenuto. Si tratta di Domenico Centonze, allevatore, raggiunto, assieme ad altre sedici persone, da una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Palermo su richiesta della Dda. Diciassette arresti all’alba di oggi. In sette sono finiti in carcere. Dieci ai “domiciliari”. Per un altro indagato, invece, è scattato l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Associazione mafiosa, porto abusivo d’armi, turbata libertà degli incanti, estorsione, rapina e favoreggiamento personale, i reati contestati a vario titolo. I provvedimenti sono stati eseguiti dai militari della Guardia di finanza di Palermo. Le indagini, in particolare, avrebbero ricostruito l’ascesa di Centonze che agiva quale braccio operativo del capo mandamento. Sarebbe stato lui a riscuotere crediti insoluti, a dirimere controversie e ad organizzare un traffico di stupefacenti tra Palermo e i territori ricadenti nel mandamento.
L’attività investigativa avrebbe, inoltre, consentito di documentare anche diversi episodi di violenza legati al mancato rispetto di accordi presi per la spartizione di alcuni immobili. Ricostruite anche le dinamiche che hanno favorito lo sviluppo, nel Trapanese, di una capillare rete di supermercati riconducibile a un noto imprenditore mazarese: Luigi Prenci. Quest’ultimo forte di un rapporto diretto con i vertici del clan sin dalla metà del Duemila avrebbe potuto espandere la propria sfera di affari in diversi settori merceologici, acquisendo la proprietà e la gestione di numerose società.
In cambio del sostegno garantitogli dall’associazione, l’imprenditore avrebbe assicurato a Cosa nostra l’assunzione di affiliati e di loro parenti, aiuti finanziari per l’avvio di nuove attività economiche, nonché l’acquisto di beni messi all’ asta e riconducibili a soggetti contigui, così che gli stessi ritornassero nella loro disponibilità.
ll Gip Fabio Pilato ha disposto il carcere per Aurelio Anzelmo, 39 anni, di Mazara del Vallo; Pietro Burzotta, 65 anni, di Mazara del Vallo; Domenico Centonze, 49 anni di Mazara del Vallo; Pietro Centonze, 55 anni, di Marsala; Ignazio Di Vita, di 52 anni, di Mazara del Vallo; Alessandro Messina, 42 anni di Mazara del Vallo e Luigi Prenci di 54 anni, di Mazara del Vallo.
Ai “domiciliari” sono finiti Giancarlo Nicolò Angileri, 60 anni di Trapani; Paolo Apollo, 74 anni di Mazara del Vallo; Antonino Giovanni Bilello, 61 anni di Marsala; Vito Ferrantello, di 42 anni di Mazara del Vallo; Michele Marino di 64 anni di Marsala; Giovanni Piccione, 57 anni di Marsala; Giuseppe Prenci di 27 anni, di Mazara del Vallo; Massimo Antonio Sfraga, 46 anni, di Mazara del Vallo e Gaspare Tumbarello di 48 anni di Marsala.
Obbligo di dimora presso il comune di residenza per Lorenzo Buscaino, 63 anni, di Mazara del Vallo.