di Mario Torrente
Al momento sul fronte rifiuti non sembrano esserci problemi. L’impianto di Belvedere della Trapani Servizi continua a restare chiuso ed i comuni stanno conferendo il loro secco residuo in altre piattaforme, con tutto ciò che ne deriva disto che i camion devono fare molti più chilometri per scaricare l’immondizia da trattare, così come previsto la legge.
Dopo quanto successo nei giorni scorsi ai mezzi del Comune di Erice, che non stati costretti a tornare indietro perchè, da controlli su alcuni campioni, il rifiuto era stato definito non conforme ai parametri di legge, nella settimana che sta per concludersi non ci sono stati altri casi di carichi di secco residuo che sono dovuti tornare indietro come successo a Termini Imerese, col rischio di prendersi pure una multa. E restando con i cassoni pieni. Questa vicenda ruota, è bene sottolinearlo, sulla raccolta differenziata fatta male. Ma anche con l’abbandono, incivile ed illegale, dei sacchetti dell’immondizia per strada.
Ricapitoliamo, provando a fare chiarezza visto che la questione è seria. A monte di tutto c’è la raccolta differenziata fatta non proprio bene, visto che dai controlli eseguiti sul secco residuo sono venuti fuori parametri al di sopra di quelli previsti dalla legge. Non è che prima fossero più bassi. Ma adesso non c’è più quella deroga che, potando contare su valori più alti, aveva permesso di bypassare il problema del secco residuo non proprio secco residuo ma con al suo interno altri rifiuti, come l’organico.
La questione ruota infatti sui rifiuti differenziati male, dove nel mastello grigio non si mette solo l’immondizia che non si può riciclare, ma di tutto e di più. Finendo così col contaminare quello che dovrebbe essere solo secco residuo. Ed invece ci sono tante altre cose, a partire dall’umido ma anche altre tipologie riutilizzabili nel riciclo dei rifiuti, come carta, plastica, vetro e metalli. Che sia chiaro: non è indifferenziato nel senso che ci vanno le cose non differenziate (perchè si è voluto fare così), ma è secco residuo perchè si tratta di spazzatura non riciclabile. Va in quel mastello in quanto non può essere messo altrove.
E questo è a monte del problema. A valle, invece, e precisamente per le strade, nei marciapiedi e dove capita prima, ci sono invece tutti i sacchetti dell’immondizia abbandonati incivilmente ed illegalmente. A volte sono talmente tanti da formare delle piccole “montagnette” di monnezza, dando una pessima immagine del territorio ma soprattutto con tutte le conseguenze in materia di igiene, oltre che economici. Perché andare a pulire queste microdiscariche, a volte disponendo delle vere e proprie bonifiche, ha dei costi extra. Che bassi non sono visto che alla fine vengono fuori importi a più zeri nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro.
Ed in questi sacchetti “incivili”, chiamiamoli così, non c’è nemmeno il tentativo di differenziare, come nel caso di chi a casa ha per lo meno i mastelli ma sbaglia certi passaggi. O mettere tutto nel secco per non perdere tempo a differenziare per poi aspettare la giornata prevista nel calendario del porta a porta. Ma anche il semplice fatto di mettere nel contenitore grigio ciò che invece va suddiviso negli altri mastelli, facendo una sommatoria di tutti questi comportamenti sbagliati, può finire col fare alzare i parametri con tutto ciò che ne deriva.
La spazzatura per strada, alla fine, fa dunque un duplice danno ai contribuenti che pagano la Tari e fanno la differenziata rispettando modalità e calendario dei conferimenti: da un lato ci sono i costi delle pulizie straordinarie, sommata alla figuraccia nel presentare città sporche con l’immondizia che invade le strade.
Dall’altro, adesso sono spuntate le spese aggiuntive per il secco residuo contaminato visto che nelle scorse settimane, proprio per la non conformità dei parametri alle previsioni di legge, è stato chiuso l’impianto di Belvedere della Trapani Servizi. Con la conseguenza di dovere portare i rifiuti del territorio in altri impianti, a molti chilometri di distanza, con tutto ciò che ne deriva in termini di costi di trasporto.
Il gasolio, del resto, costa caro. Ed il carburante in più per questi trasporti lo pagheranno i cittadini attraverso la Tari, comprese le multe che possono scattare durante il conferimento in una piattaforma per il trattamento dei rifiuti qualora emergessero delle difformità, come successo nei giorni scorsi per il camion proveniente dal Comune di Erice che, una volta arrivato a Termini Imerese, è dovuto tornare indietro senza scaricare nemmeno un sacchetto dell’immondizia.
Questo perché, durante il controllo di un campione, sono emersi valori al di sopra di quanto previso dalla norma, bollando i rifiuti arrivati da Erice come non conformi. Ed in questa situazione, vuoi o non vuoi, finiscono col pesare, e pure parecchio a considerare da quanti ne vengono raccolti ogni giorno dagli addetti, i sacchetti dell’immondizia gettati per strada con al loro interno di tutto. Altro che secco residuo.
E pensare che altrove, sempre in territorio italiano ma con una leggera differenza di latitudine e di livello di civiltà (e di rispetto dell’ambiente e della comunità), riescono a fare la differenziata talmente bene al punto da limitare il ritiro del secco residuo allo stretto minimo indispensabile, anche 4 o 6 volte all’anno, visto che, se a casa si fa una corretta raccolta differenziata, poi alla fine di secco residuo ne rimane davvero ben poco, non più di un sacchetto, peraltro inodore e che non reca alcun fastidio se messo nel suo mastello. E superato un certo numero l’anno, gli altri ritiri porta a porta si pagano con importi caricati direttamente sulla tassa dell’immondizia.
Decisamente un altro mondo se paragonato a ciò che accade dalle nostre parti, dove ancora si è alle prese con tonnellate di monnezza abbandonata per strada senza, al loro interno, la benché minima traccia di differenziata. Praticamentente è come se certa gente fosse rimasta ferma a qualche anno fa, quando si metteva tutto nel sacco nero della spazzatura (ma tutto tutto, tanto chi lo doveva vedere), per poi buttare tutto nei cassonetti dell’immondizia. Altro che raccolta differenziata, riciclo dei rifiuti e rispetto dell’ambiente.