Una passeggiata per scoprire le bellezze e i misteri che si celano dietro San Vito Lo Capo. Un’iniziativa, questa, organizzata dal FAI di Trapani in collaborazione con il Comune di San Vito.
I visitatori hanno avuto la possibilità di ascoltare prima la storia del Torrazzo, poi di visitare il Museo Archeologico e il Museo del Cous Cous.
IL FAI Trapani, poi, ha realizzato una passeggiata nella zona di Calamancina, famosa per il suo mare.
La zona di Calamancina, però, è nota anche per le sue falesie, che rappresentano un elemento importante per la biodiversità del luogo.
«È stata una giornata importantissima per la crescita della cultura e della valorizzazione delle tradizioni – ha detto l’assessore Leonardo Sieli –. Questo è uno degli obiettivi della nostra Amministrazione, motivo per cui abbiamo voluto fortemente questa giornata».
Ed è proprio questo il fine della passeggiata. Tre attenti conoscitori del territorio, Giovanni Vultaggio, Catia Alongi e Riccardo Maltese, hanno raccontato la storia sui luoghi e sulle attività che si svolgevano. Ma non solo. Durante l’iniziativa, infatti, è stato possibile conoscere le caratteristiche di piante e animali.
Dell’aspetto geologico, invece, se ne sono occupati Gianfranco Orioles e Leonardo Rodolico.
Particolare, poi, è stato il racconto, realizzato da Sarah Pianelli del gruppo giovani del FAI TRAPANI, della Torre Torrazzo, una delle più antiche torri di San Vito Lo Capo.
La torre, realizzata nel XVI secolo, nasce per proteggere la vecchia tonnara locale. La torre, in posizione rientrata rispetto al mare, si trova nelle vicinanze del porto di San Vito Lo Capo. In queste zone furono ritrovati molti scheletri umani di alta stature. La leggenda dice che siano scheletri di giganti ma, in realtà, si trattava probabilmente degli scheletri dei pescatori che abitavano e lavoravano lì.
La torre ha una base circolare del diametro di 15 metri con struttura a scarpa, ovvero un’opera architettonica caratterizzata da un muro inclinato, che svolge una funzione difensiva, così da permettere di rafforzare le fondamenta, allontanare i nemici dal perimetro murario e migliorare le possibilità di tiro. Insomma, una torre piena di storia, che potrebbe diventare ben presto un museo archeologico, che si trova in un territorio che non è solo una località balneare ma un’area ricca di flora e fauna locale.
Chiara Conticello