Ieri abbiamo resi noti alcuni mal di pancia politici che hanno visto protagonisti il Sindaco di Trapani, l’onorevole Dario Safina e di conseguenza il PD.
Abbiamo raccontato, riteniamo con buon senso ed eleganza, un fatto di cronaca politica e cioè che il sindaco di Trapani fosse in rottura col PD.
A testimonianza di quanto scritto da noi ci sono messaggi chiarissimi che lo stesso sindaco ha inviato al segretario regionale del PD siciliano, l’onorevole Anthony Barbagallo, nei quali dichiara apertamente di non volere essere considerato “in quota Safina” al quale si riferisce, per la precisione, con parole di certo non proprio galanti.
Parole che, per buon senso, noi non abbiamo riportato perché ci piace limitarci al racconto dei fatti senza scadere nel gossip e nemmeno di livello. Messaggi, quelli noti a tantissimi negli ambienti politici cittadini ed anche alla stampa, dai quali si evince chiaramente che c’è una frattura con il PD.
E questo, anche oggi, lo ribadiamo convintamente poiché riteniamo sia evidente altresì che il PD, in provincia di Trapani, sia diventato un po’ di più a trazione Safina. Tranchida, infatti, ha lasciato la chat ufficiale del PD targato Safina nella quale, lui scrive, era solo ospite.
Nell’articolo di ieri non abbiamo minimamente scritto che aveva lasciato il PD ma soltanto che ci fosse stata una presa di distanze.
Sempre ieri, però, il sindaco scrive sul suo profilo facebook personale che ha “richiesto rettifica urgente per l’articolo pubblicato da Telesud a riguardo della falsità asserita in merito ad una sua rottura con il Partito Democratico”.
Il sindaco ci tiene a precisare che non è vero il fatto che lui abbia preso le distanze dal PD, partito nel quale dice di militare da moltissimi anni ma conferma in qualche maniera il diverbio politico con l’onorevole Safina.
Il quale, provando a rasserenare gli animi all’interno del suo partito, dichiara: “Io non litigo con nessuno, discuto di politica.
Mi preoccupo di sostenere al meglio l’amministrazione trapanese, unitamente allo sviluppo socio economico della Provincia di Trapani e della Sicilia, come – ad esempio – ultima proposta su un nuovo co marketing, per migliorare le performance dell‘aeroporto di Birgi.
Rispetterò come sempre il sindaco, il quale ha altrettanto rispetto delle mie opinioni”.
Un tentativo, lodevole e doveroso, quello del deputato regionale.
Tornando alle precisazioni del sindaco, invece, va precisato doverosamente che Telesud non ha ricevuto alcuna richiesta ufficiale di replica, come previsto dalle norme che regolano la stampa, ma solo un paio di messaggi privati inviati dal sindaco al direttore responsabile di Telesud.
Messaggi dai toni poco istituzionali ed anche poco eleganti, farciti anche di offese. Per il sindaco quei messaggi – lo ribadisce lui stesso – sarebbero la richiesta ufficiale di replica. Vi evitiamo la visione dei messaggi ricevuti per l’educazione che ci contraddistingue e per il senso civico che è dovuto a quanti ritengono che l’informazione debba essere incisiva ma non volgare.
Riportiamo, quindi, la precisazione del sindaco sul fatto che non abbia lasciato il PD solo per ulteriore dovere di cronaca e non per quanto ci obbligano a fare le norme in materia giornalistica, considerato che – ribadiamo – non abbiamo ricevuto alcuna richiesta ufficiale.
Capiamo, infine, la precisazione del sindaco sul non aver abbandonato il PD. Come potrebbe lasciarlo visto che lo stesso PD trapanese lo ha suggerito come componente della segreteria regionale del partito? Come potrebbe lasciare il PD visto che, a breve, ci saranno elezioni nazionali, regionali e nuove amministrative?
E no, Tranchida il PD non lo può lasciare ufficialmente. Non gli conviene. Vuole gestirlo. Perchè lui, come ribadisce sempre, è senza padrini né padroni. Vuole farlo lui il padrone.
E anche questo lo affermiamo senza possibilità di smentita. Sono numerose le dichiarazioni pubbliche rilasciate da suoi ex compagni di cammino politico ed amministrativo che attestano la sua spiccata tendenza ad avere soldatini invece che persone.
Per inciso: egregio sindaco il suo invito a rivolgerci alla Procura per quanto ieri scrittoci in forma privata lo rimandiamo al mittente. Non siamo soliti ingolfare chi lavora per la Cosa Pubblica con questioni irrilevanti. E, in ogni caso, non sarebbe la prima volta che ci si confronterebbe nelle aule giudiziarie.
Buon lavoro.
Nicola Baldarotta