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venerdì, Aprile 19, 2024
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I soldi dell’Europa. I giovani commercialisti spiegano l’accesso ai fondi FESR

Un convegno per conoscere gli strumenti di finanziamento per istituzioni e aziende pubbliche e private

di Fabio Pace

Istituzioni pubbliche e medie e grandi aziende private sempre più spesso sono alla ricerca di finanziamenti. Le prime per reperire fondi extra rispetto a bilanci sempre più esangui a causa dei ridotti trasferimenti da Stato e Regione; le seconde per bypassare la strettoia dell’accesso al credito bancario. Uno strumento è quello dell’accesso al FESR un acronimo che sempre più spesso si ascolta nei servizi giornalistici di economia. Il FESR è il “Fondo Europeo di Sviluppo Regionale” «è uno dei principali strumenti finanziari della politica di coesione dell’UE. Il suo scopo – spiega il sito dell’Unione Europea – è di contribuire ad appianare le disparità esistenti fra i diversi livelli di sviluppo delle regioni europee e di ridurre il ritardo delle regioni meno favorite (come la Sicilia)». Venerdì 20 settembre avrà luogo a Trapani, presso il polo universitario, il Convegno Regionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti Esperti Contabili che pone al centro del confronto gli “obiettivi raggiunti e la programmazione futura” del FESR Sicilia; una analisi della programmazione 2014/2020. L’obiettivo è quello di diffondere al massimo le informazioni e le conoscenze utili ad intercettare i bandi e, quindi, le risorse finanziarie europee destinate al territorio siciliano. Ingenti somme, nel passato, anche recente, sono state revocate per errata gestione della progettazione europea o, peggio ancora, sono rimaste inutilizzate a fronte delle poche richieste pervenute ai bandi. C’è ancora un anno di tempo per impiegare una mole di finanziamenti di oltre 4 miliardi di euro. I dottori commercialisti si propongono quale raccordo tra amministrazione e imprese e come strumento di rilancio dell’economia del territorio. I giovani commercialisti costituiranno un network di collaborazione professionale a livello regionale, così che anche i consulenti non specializzati possano fornire alla propria clientela le informazioni di base utili alla partecipazione a bandi europei.

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