In campo per una lezione di vita. Oltre l’agonismo prevalgono i valori
di Fabio Pace
«Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione». È la celeberrima definizione di Pier Paolo Pasolini… e se è vero che il calcio è una rappresentazione sacra quale luogo più adatto di una parrocchia per praticarlo? Si è tenuto presso il campetto della parrocchia San Paolo Apostolo il 1° torneo interparrocchiale della Caritas Diocesana di Trapani, organizzata dai volontari del servizio civile, che ha visto la partecipazione di sei parrocchie del territorio: San Rocco, San Pietro, Sant’Alberto, San Paolo, Santissimo Salvatore e Nostra Signora di Loreto. Scopo della manifestazione è stato quello di coinvolgere tutti i Centri di Aggregazione Giovanile della diocesi, con l’obbiettivo di creare fratellanza e solidarietà, coesione di gruppo tra i ragazzi che frequentano le parrocchie e che talvolta hanno solo nella parrocchia il loro punto di riferimento. Il calcio è uno sport che si pone come metafora della vita. Per i ragazzi un assaggio della vita attraverso lo sport. Spesso in queste occasioni si dice: “l’importante non è vincere, ma partecipare!” Eppure nella vita bisogna almeno tentare di vincere, lottare nel giusto fino in fondo, con il massimo dell’impegno a prescindere dal risultato. Per tale motivo è stato deciso di premiare i partecipanti con trofei tutti uguali e senza classificazione, mettendo al primo posto gli alti valori della vita e non solo l’aspetto competitivo che per quanto sano, talvolta degenera in dispute tra le squadre.