Il comune di Castellammare ha messo un punto fermo su un argomento, controverso da anni, riguardante la regolarità di gran parte delle costruzioni di Castellammare. Lo ha fatto attraverso una delibera del consiglio comunale che stabilisce la liceità dei fabbricati costruiti prima dell’1 ottobre 1967. In sostanza l’attestazione che il fabbricato sia stato legittimamente edificato. A Castellammare da anni era aperto un dibattito urbanistico sul tema che ha creato non poche difficoltà a tecnici comunali e professionisti, oltre che a centinaia di cittadini. Una criticità regolamentare determinata da una delibera approvata 56 anni fa dallo stesso consiglio comunale ma ancora in vigore, che si è sovrapposta alla normativa urbanistica regionale. Il consiglio comunale, su indicazione degli uffici tecnici, ha chiesto un parere pro veritate all’avvocato trapanese Nicola Messina, esperto di materia urbanistico-amministrativa. Messina ha chiarito che “il Nuovo Regolamento Edilizio” del 1964, non risulta essere mai divenuto efficace e operativo, perché mai approvato all’assessorato regionale Sviluppo Economico (in Sicilia, all’epoca, l’organo competente per l’approvazione definitiva dei regolamenti edilizi comunali). Di fatto il parere pro veritate, e la conseguente delibera, consentono un allineamento dei regolamenti urbanistici comunali alla attuale normativa urbanistica regionale, cancellando anni di sperequazioni tra cittadini dello stesso comune di Castellammare e di altri comuni ove la questione non è stata mai posta oppure è stata successivamente superata.