“Già a primo acchito, il solo sentire il nome dei Paladini fa compiere subito un sussulto alla
nostra memoria, richiamando la lunga vicenda dell’opera dei pupi, che in Sicilia ebbe una durata ben più che secolare. Erano marionette artistiche, abbigliate di tutto punto con corazze luccicanti, vestiti di seta ed eleganti tuniche di broccato. Ai tempi del Regno delle Due Sicilie, giunsero nella nostra isola dalla consorella partenopea, portate da Luigi Grasso, esule politico e poi famoso “puparo”. Importate dal Vicerè nel 1646, per tutto l’Ottocento dinastie intere di pupàri deliziarono generazioni di piccoli e grandi estimatori con le loro favole. Tratte – come i cùntura dei cantastorie – sia dalle mitiche imprese dell’epopea di Carlo Magno, dei Crociati e di altri. Quelle che più infiammavano l’interesse della platea erano proprio le “storie” dei Paladini di Francia. Ora i ed i sono diventati oggetto di ricerca per gli studiosi delle consuetudini e per gli arredatori illuminati.”
Recita così il comunicato diramato dell’associazione presieduta dall’avvocato Diego Maggio che nei domani, venerdì, vuole fare rivivere la grande memoria colorata e singolare dei pupi di zucchero ad Erice.
I Paladini dei vini di Sicilia, infatti, hanno voluto rievocare quello spirito di genuino interesse popolare verso le gesta di questi singolarissimi personaggi della leggenda e della storia di queste statuette antropomorfe, cave dentro e decorate fuori, le cui forme tipiche sono appunto quelle legate all’Opera dei Pupi, cioè dei Paladini di Francia. L’origine di questi dolci davvero particolari – amatissimi soprattutto ai bambini che li ricevevano in dono nella Festa dei Morti – si può far risalire addirittura ai tempi degli Arabi oppure a un’idea dei marinai palermitani di ritorno da Venezia nel 1574. Adesso, “ritornano in campo” attraverso la maestrìa di peculiari artigiani che danno vita ad autentici capolavori, perfino troppo belli per essere mangiati.
Un esemplare esclusivo che rappresenta davvero un’opera maestra per la sua perfezione,
sarà domani 18 ottobre alle ore 18, donato dal Maestro Peppe Giuffré all’Enoteca
Comunale di Erice in un apposito evento dei Paladini che sostanziano così la decima puntata siciliana nel 2024. Collateralmente, poi, anche la consegna di una preziosa riserva di annate storiche di vino Marsala per un percorso che transnazionale mirante a far dichiarare i vini liquorosi del Mediterraneo meridionale quale Patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO: la cui auspicata conquista coinciderebbe con il riconoscimento della Sicilia quale Regione Europea dell’Enogastronomia 2025.
