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venerdì, Dicembre 8, 2023
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Chiesti dodici anni di carcere per i “vivandieri” di Messina Denaro

Al termine della sua requisitoria, il pubblico ministero della Dda di Palermo, Piero Padova, ha chiesto la condanna a dodici anni e sei mesi di carcere per Lorena Lanceri e il marito Emanuele Bonafede, ritenuti i “vivandieri” del boss Matteo Messina Denaro. I due hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato.

La “Diletta” dell’ex latitante morto lo scorso mese di settembre e il marito sono accusati di aver coperto la latitanza del capomafia castelvetranese che regolarmente avrebbe frequentato l’appartamento della coppia a Campobello di Mazara. Le telecamere posizionate dai Carabinieri del Ros di fronte all’abitazione avevano ripreso l’allora latitante entrare e uscire più volte dall’appartamento.

Lanceri e Bonafede hanno sempre respinto le accuse sostenendo di non sapere che dietro Francesco Salsi si nascondesse in realtà Messina Denaro. La Procura però non ha mai creduto a questa versione. In alcuni pizzini, rinvenuti all’interno dell’appartamento del boss, emerge un profondo legame tra Lorena Lanceri e l’allora latitante.

“Il bello nella mia vita – scriveva la donna – è stato di incontrarti. Penso che qualsiasi donna nell’averti accanto si senta speciale ma soprattutto tu riesci a far diventare il nulla gli altri uomini”. A provare il profondo legame tra la famiglia Bonafede e Messina Denaro anche il costoso regalo fatto al figlio della coppia: un Rolex dal valore di oltre seimila euro. La palla passa adesso alla difesa.

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