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giovedì, Novembre 30, 2023
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“Emissario del boss”

Altre accuse nei confronti dell’autista del boss Matteo Messina Denaro e così l’udienza preliminare davanti al Gip di Palermo è stata rinviata al prossimo 24 novembre.
Giovanni Luppino, secondo la nuova tesi accusatoria, andava in giro come emissario del capo-mafia e chiedeva denaro agli imprenditori. Soldi, verosimilmente, che servivano per finanziare la latitanza di Denaro.

Dopo essere stato arrestato, lo scorso 16 gennaio, assieme al boss castelvetranese, nei pressi della clinica La Maddalena, Luppino disse ai Pm che l’uomo che aveva accompagnato a Palermo lo conosceva appena e di non sapere che fosse in realtà.

“Me lo hanno presentato come Andrea Bonafede”, la sua difesa. Dichiarazioni che, però, non hanno convinto né inquirenti né investigatori . E gli accertamenti eseguiti nei confronti di Luppino avrebbero fatto emergere una realtà ben diversa da quella delineata dall’autista.
Sembra che Luppino, infatti, prima dell’arresto si fosse presentato ad alcuni imprenditori locali presentandosi come un “emissario” del boss di Castelvetrano.

E quello del giorno dell’arresto non sarebbe stato il primo “passaggio” dato a Messina Denaro in clinica. Sta di fatto che la sua posizione si è aggravata: non è più. infatti, accusato di favoreggiamento personale, ma di associazione mafiosa.

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