L’omicidio di via Urbino, in carcere il presunto assassino

“Non ricordo, ero ubriaco”. Così ha detto Carmelo Alogna di 39 anni che, all’alba di ieri, si è costituito alla polizia di Trapani. In stato di fermo per l’omicidio di Liborio Como, ora è in carcere. Le indagini degli agenti della Squadra mobile, diretti da Silvia Cascino, però, proseguono. Ci sono ancora tasselli da mettere a posto e si attende anche il responso dell’autopsia disposta dalla Procura.

Vittima e presunto assassino si conoscevano. Carmelo Alogna, già noto alle forze dell’ordine, era l’ex compagno della nipote di Liborio Como di 52 anni, muratore disoccupato. Quest’ultimo, a quanto pare, in più di una circostanza sarebbe intervenuto per dirimere liti e dissapori tra i due ex relativi ad un alloggio popolare che il 39enne aveva lasciato dopo l’ interruzione della relazione sentimentale.

Ma l’incontro tra Como e Alogna avvenuto, giovedì sera, in via Urbino, nel popolare Rione San Giuliano, nei pressi di un locale sarebbe stato casuale. Tra i due, però, è scoppiata una violenta lite culminata in accoltellamento.

Il cadavere è stato rinvenuto all’interno di un garage che è stato sottoposto a sequestro. Ad informare la polizia una telefonata pervenuta al 113. In via Urbino sono giunti gli agenti della Squadra volante e i loro colleghi della Squadra mobile. Motivi personali-familiari la pista battuta, fin da subito, dagli investigatori che

per tutta la notte hanno ascoltato familiari della vittima e abitanti della zona alla ricerca di elementi per far luce sulla vicenda. Poi la svolta con il presunto assassino che si è presentato in questura, sostenendo, però, di “non ricordate nulla” perché ubriaco.