Il sindaco di Erice Daniela Toscano è intervenuta nel dibattito che si è riaperto sui nuovi confini e sulla necessità di dar vita a nuove identità territoriali.
Nella sua lettera aperta la Toscano ha chiamato in causa il recente documento delle ANCI del Sud, inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri Draghi ed i Ministri Carfagna e Gelmini, che pone con forza e determinazione il vero nodo da sciogliere: quello di fare sistema, di avere un progetto unitario che possa, nello stesso tempo, soddisfare le diverse esigenze territoriali. Il sindaco ha evidenziato come la ripartizione delle risorse europee avverrà ad un livello sempre più alto, che richiederà anche capacità progettuali e di sintesi sempre più complesse che imporranno pianificazioni di aree per attrezzare sistemi territoriali convincenti in grado di determinare una crescita economica e sociale complessiva. Insomma, per la Toscano bisogna andare oltre la logica dei singoli territori, invitando ad alzare l’asticella del confronto facendo un salto culturale, ragionando come Area Vasta. Ed anche se il progetto dei Liberi Consorzi dei Comuni è stato ed è rimasto nel limbo, secondo la sindaca di Erice ci sarebbero elementi che potrebbero essere valorizzati e utilizzati al meglio, come ad esempio l’Assemblea dei Sindaci da prendere in considerazione come una cabina di regia, come uno strumento operativo per presentarsi e per proporsi come territorio, come espressione di un’Area Vasta che ha un progetto unitario e condiviso. Una cabina di regia in grado di fare sintesi tra le sue professionalità e competenze. “Perché il problema non è soltanto quello, tra l’altro sempre più impegnativo, di ottenere le risorse, ma anche l’altro non meno importante di saper programmare per essere competitivi”, ha rimarcato la Toscano che ha anche colto delle contraddizioni sulle proposte finora in campo a partire dal progetto di fusione dei Comuni di Trapani ed Erice, non comprendendo perché in determinati settori vengano seguite le regole dell’Area Vasta, faccio come per esempio nel Distretto Turistico, nell’unione dei Comuni e negli stessi tentativi in atto di allargare i servizi di alcune società partecipate per poi, quando c’è poi da mettere tutto a sistema, andare a recuperare il concetto di confine, più o meno utile. Insomma, per la Toscano è necessario andare oltre i confini, chiedendosi, come sarà possibile partecipare al confronto sulla ripartizione delle risorse europee senza una idea progettuale sistemica ed augurandosi che presto si possa aprire un dibattito, con un confronto serio e costruttivo, in grado di coinvolgere tutte le rappresentanze sociali, sindacali, del mondo produttivo e delle professioni che vada oltre le proposte ormai datate.