Il provvedimento emesso dal Tribunale di Trapani su proposta della Procura Distrettuale di Palermo.
Una azienda, una abitazione, un capannone industriale, tre auto, numerosi conti correnti bancari e una assicurazione. Sono i beni sequestrati, per un totale di un milione di euro, a Calogero Giambalvo, ex consigliere comunale di Castelvetrano, coinvolto anche nel processo Eden II con l’accusa di associazione mafiosa e tentata estorsione aggravata, per il quale a settembre ha subito una condanna da parte del Tribunale di Trapani.
L’operazione è stata portata a termine dai Carabinieri del Ros, coadiuvati dai colleghi del Comando Provinciale di Trapani, su disposizione della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani , su proposta della Procura Distrettuale di Palermo. Il sequestro di beni è stato esteso anche alla moglie di Giambalvo, Ninfa Vincenzini, e a Roberto Siragusa, considerato suo prestanome.
Il nome dell’ex politico castelvetranese era venuto a galla già nel corso dell’indagine Scrigno che puntava l’attenzione sui legami tra alcuni esponenti politici e cosa nostra trapanese. E anche il pentito Lorenzo Cimarosa, parente del boss latitante Matteo Messina Denaro, lo ha indicato come il personaggio incaricato di tenere i rapporti tra le famiglie mafiose di Castelvetrano e Castellammare del Golfo. Condotte, quelle indicate, che ne avrebbero messo in evidenza i legami con cosa nostra trapanese e conseguentemente la pericolosità sociale. Il provvedimento di sequestro- si legge nella nota dei carabinieri- si fonda sulle risultanza dell’indagine “EDEN II” del ROS che hanno documentato varie attività illecite del mandamento mafioso di Castelvetrano, accertando il ruolo di vertice al tempo assunto da Francesco GUTTADAURO, dopo gli arresti di Salvatore MESSINA DENARO e Giovanni FILARDO. In tale quadro, emergeva pure come GUTTADAURO, ricevuta l’autorizzazione di Matteo MESSINA DENARO, aveva avviato la riorganizzazione della struttura criminale, attraverso nuove affiliazioni e l’esercizio di un pervasivo e rigido controllo del territorio attuato con metodi violenti e intimidatori. In tale quadro, SIRAGUSA è risultato, in favore di GIAMBALVO, intestatario fittizio di una azienda alla quale nel 2019 era stata affidata la somministrazione di bevande in occasione del “Torneo della Legalità”, tenutosi a Castelvetrano in memoria del presidente dell’Associazione Civitas.
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